La società di Mountain View ha presentato un’offerta – a seguito della richiesta di risarcimento danni presentata da Oracle – in cui si impegna a pagare per ogni singolo dispositivo Android una royalty. La proposta prevede il pagamento dello 0,5 delle fees legate ad un brevetto di proprietà di Oracle che scadrà il prossimo dicembre, e lo 0,15% per un altro in scadenza nel 2018. A ciò si aggiunge una cifra di 2,8 milioni di dollari. Oracle, tuttavia, ha fatto sapere di aver rifiutato l’offerta.
La società californiana ha rifiutato l’offerta di Google, ritenuta troppo bassa, aggiungendo di essere intenzionata a vietare a Google l’utilizzo dei brevetti sulla tecnologia Java che sono al centro della causa tra le due aziende. La risposta da Mountain View non è tardata ad arrivare: la cifra è stata calcolata attraverso le stime di un esperto.
A questo punto si attende l’intervento del giudice William Alsup, chiamato a prendere una decisione sulla vicenda. A tal proposito, la deadline – precedentemente pesista per il 9 Aprile – per trovare un accordo tra le parti è stata posticipata al 13 Aprile.
L’offerta di Google è il primo tentativo da parte dell’azienda di cercare di trovare un compromesso, dal momento che fino a questo momento l’azienda di Larry Page e Sergey Brin si era concentrata sulla ricerca di una somma forfettaria che avrebbe tenuto conto dell’utilizzo passato e futuro dei brevetti di proprietà di Oracle. Tuttavia, è facile attendersi un ulteriore sforzo dal momento che il rischio di uno stop alla produzione è particolarmente elevato.
Nel frattempo Oracle non sembra essere intenzionata a rivedere le sue pretese, cercando al contrario di ottenere una cifra il più alta possibile. Le richieste iniziali avanzate erano intorno ai 2,6 miliardi di dollari.
Via | Electronista
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