Un interessante articolo pubblicato sul sito web del ilsole24ore, prova ad ipotizzare cosa sarebbe successo se Apple fosse stata un’azienda cresciuta in territorio italiano, piuttosto che quello americano. Le cose sarebbero andate diversamente per la società californiana?
La storica azienda di Cupertino, nata e cresciuta nella Silicon Valley, sta vivendo un ottimo periodo di crescita forte dei suoi successi. Gli ottimi utili registrati sono inoltre favoriti da un altro fattore chiave: la tassazione. L’articolo evidenzia infatti che se Apple fosse cresciuta in italia, ai 97,6 miliardi di dollari annunciati da Tim Cook pochi giorni fa, bisognerebbe sottrarre 24,7 miliardi di tasse.
L’articolo, analizzando attentamente i bilanci degli ultimi cinque anni, illustra come l’azienda sia stata soggetta ad una tassazione con aliquota compresa tra il 24,2% e il 31,75%, versando complessivamente 20,9 miliardi di dollari allo stato americano. L’aliquota pagata è addirittura inferiore a quella media degli Stati Uniti, che si attesta intorno al 35%.
Viceversa, se l’azienda fosse cresciuta in Italia, le cose sarebbero state alquanto diversamente. Come sappiamo la tassazione nel nostro paese, paragonata con quella di altri paesi industrializzati, è piuttosto elevata. L’aliquota media calcolata da Confindustria relativa alla pressione fiscale, è circa il 58%. Apple avrebbe dovuto quindi versare negli ultimi cinque anni circa 24,7 miliardi di dollari in più.
L’articolo conclude con la considerazione anche dell’aliquota media del 68,5%, calcolata dalla Cga di Mestre. In tal caso sarebbero stati 33 milardi di dollari i soldi versati all’erario, quasi pari a quelli stanziati nella manovra salva-Italia.
Via | ilsole24ore
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