Booster pack, Gemme, Monete, Puffragole. Questi sono tutti esempi di in-app purchase che possono essere tipicamente presenti nei gioco gratuiti su iOS. Il prezzo di questi “oggetti” varia, ma in generale l’idea è che c’è un piano di graduazione dei prezzi, più quantità di oggetti si acquistano e più il costo lievita.
L’idea che gli oggetti aggiuntivi forniscono un bonus di velocità, vantaggi extra, o lo sblocco di un contenuto che non sarebbe altrimenti disponibile, è comunemente denominata “freemium”.
Ultimamente siamo sempre più abituati a vedere questo tipo di “business” nell’App Store, per questo sorge una domanda: Quanto è conveniente avere applicazioni “freemium” su App Store?
Prendiamo in considerazioni i giochi, ad esempio, che sono le App che più comunemente usano questo “modello” di guadagni.
Un problema con gli acquisti in-app, soprattutto quelli indirizzati verso i bambini, è che l’oggetto viene acquistato in modo virtuale e senza soldi veri, quindi risulta lontano dalla realtà, specialmente ai più piccoli, che difficilmente capiscono cosa stanno realmente facendo. Questo si sta verificando su giochi come Smurf’s Village, dove le lamentele di genitori, che hanno visto svuotarsi la propria carta di credito dai propri figli, sono molte.
Il nostro consiglio è quello di non lasciare mai il proprio figlio solo, in presenza di possibili pericoli, per lui e per le nostre tasche, un atteggiamento responsabile è quello di supervisionare sempre quello che i piccoli stanno facendo e o effettuare il logout del proprio account prima di far giocare nostro figlio. O in caso disabilitare gli acquisti in-app o l’installazione di applicazioni da Impostazioni-> Generali -> Restrizioni
Le soluzioni adottabile da Apple sarebbe di richiedere la password dell’Apple ID ad ogni acquisto (invece che lasciare una finestra temporale aperta per 15 minuti dall’ultimo inserimento della password). Anche se questo potrebbe essere frustrante per la maggior parte di utenti che sta effettuando più di un acquisto, o installazione, nel arco dei 15 minuti.
Chris Anderson, direttore responsabile della rivista Wired, ha esaminato ampiamente questo argomento. Il suo libro, “Free: The Future of a Radical Price,”, sostiene che una regola fondamentale per l’economia afferma che il prezzo scende a un costo marginale dove il mercato è competitivo. I clienti cercano contenuti gratuiti, in particolare sul web.
Tuttavia, Lincoln Murphy di Sixteen Ventures, descrive il freemium come modello fondamentalmente errato . Solo perché l’in-app purchase è disponibile all’interno dell’applicazione non garantisce che i clienti (se possono essere chiamati così, dal momento che non hanno mai “comprato” l’app) faranno effettivamente acquisti. Murphy Dice:
Posso certamente attestare che ho giocato Tiny Tower per mesi senza spendere un centesimo per l’acquisto di altre Tower Bux. Sto, inoltre, giocando attualmente con Kingdoms of Camelot, un altro gioco freemium che offre gemme per gli aggiornamenti.”.
Con tanti sviluppatori che rilasciano versioni gratuite (o freemium) dei videogiochi, gli sviluppatori di giochi a pagamento sono costretti a rispondere alla concorrenza, riducendo il prezzo delle loro app. Gli sviluppatori di app gratuite, credono che fornendo una applicazione completa per 0.79€, il loro guadagno sui “clienti” sia poi terminato. Ma creando un applicazione gratuita con l’acquisto in-app potrebbe portare a dei guadagni costanti.
La soluzione migliore per gli sviluppatori, che verrebbero così in contro ai possibili clienti, potrebbe essere quella di rilasciare una versione “lite”, disponibile gratuitamente, dell’applicazione a pagamento, come molti hanno già fatto. Da parte degli utenti questa può essere un occasione per valutare se valga la pena o meno l’acquisto dell’applicazione, o cercarne altre che offrano la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Sempre più app presenti in App Store, oggi, adottano il sistema freemium per le proprie applicazioni, che si presta a diventare il sistema più utilizzato per sviluppare un gioco.
Ora la parola a voi, cosa ne pensate di questo “nuovo” metodo che sempre più sviluppatori adottano per rilasciare le proprie applicazioni? Un guadagno unilaterale, o un vantaggio anche per gli utenti che possono, così, giocare gratuitamente? Potete farci sapere il vostro parere tramite i commenti!
Via | AppAdvice
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