Nuova vicenda legale per la società californiana. Questa volta non si tratta della solita querelle legata al mondo dei brevetti, ma ad un problema, riscontrato da alcuni scrittori cinesi, nello store di iBooks. Sembra, infatti, che nel negozio virtuale di Apple dove milioni di utenti acquistano giornalmente libri in formato digitale, siano state ritrovate delle copie pirata di alcuni testi.
L’iniziativa, intrapresa da 22 famosi scrittori asiatici, riguarda 95 libri che, secondo l’accusa, sarebbero venduti su App Store in copie pirata. Gli scrittori, tra cui troviamo Han Han, He Ma e Nanpai Sanshu, si sono alleati per difendere i propri diritti. A tal proposito gli avvocati dell’associazione hanno già inviato una lettera ad Apple, senza ricevere, tuttavia, al momento alcuna risposta.
Ad inasprire ulteriormente la vicenda vi è l’intervento – a detta del gruppo di scrittori – poco reattivo da parte di Cupertino, che sarebbe rea di aver rimosso con troppo ritardo le copie pirata, dopo la segnalazione ricevuta dagli stessi scrittori.
Unica risposta ufficiale rimane, in questo momento, quella del portavoce di Apple Huang Yu’na che in una mail inviata ai media cinesi non ha fatto altro che confermare l’attenzione con la quale Apple segue e protegge i diritti sulla proprietà intellettuale. Rassicurando, inoltre, che la Compagnia provvederà a dare una spiegazione sulla vicenda nei modi e tempi adeguati.
Nel frattempo la National Copyright Administration ha confermato che l’App Store ho sospettato di violazione della privacy e di copyright, ma che per giungere ad una decisioni finale sulla faccenda è necessario il supporto di altri dipartimenti.
Via | Chinadaily
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