Questo 2012 per Apple e Foxconn non è iniziato nel migliore dei modi. Anche se sono stati molti gli sforzi delle due aziende per migliorare le condizioni di lavoro degli operai nella catena di montaggio, le proteste degli utenti e le critiche da parte della stampa continuano ad essere numerose.
Tra i critici troviamo anche l’attore Mike Daisey, che nella sua storia “Mr.Daisey and the Apple Factory” raccontata via radio, parla del suo viaggio presso le fabbriche della Foxconn per verificare le condizioni dei dipendenti nell’assemblaggio di iPhone e iPad. Interessante, drammatico, triste, ma tutto falso. Secondo “This American Life“, show che aveva già da tempo rapporti di lavoro con l’attore, i fatti riportati da Daisey sarebbero in gran parte falsi.
A smascherare le bugie di Daisey, che nel frattempo avrebbe lucrato centinaia di migliaia di dollari sullo show, sarebbe stato uno dei traduttori che avevano collaborato con lui durante il suo viaggio in Cina. False erano anche le interviste degli operai Foxconn bruciati da misteriose sostanze chimiche, falsi pure i report di minori impiegati nelle catene di montaggio, soprattutto false le altre accuse mosse ad Apple e Foxconn.
Intanto il New York Times ha immediatamente provveduto a rimuovere una parte del pezzo pubblicato in radio dal proprio sito. Nello specifico, il pezzo eliminato recitava:
Ho viaggiato nel Sud della Cina e incontrato molti dipendenti di fabbriche che producono dispositivi elettronici. Ho parlato con un uomo che è rimasto invalido a causa di un incidente in Foxconn, esso lavorava nell’assemblaggio di Apple laptop e iPad. Quando gli ho mostrato il mio tablet, egli affermò di non averne mai visto uno acceso.
Malgrado queste affermazioni false, resta il fatto che le condizioni dei lavoratori cinesi, che ogni giorno lavorano alla produzione degli iDevice che tanto amiamo, siano molto precarie. Infatti questo non significa che le condizioni dei lavoratori impiegati presso la Foxconn siano perfette, ma alleggerisce comunque l’intero accaduto e rende quanto affermato da Tim Cook, che ha giurato guerra al lavoro minorile e fabbriche insicure, decisamente più credibili.
Via | TechCrunch
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