Google può sicuramente ritenersi soddisfatta dei suoi prodotti per la navigazione satellitare. L’intenzione dell’azienda di Mountain View è quello introdurre dei rincari per l’utilizzo di Google Maps. Questo tuttavia potrebbe essere controproducente.
A pagare un obolo a BigG sono tutti coloro che implementano le API per l’utilizzo del mappe. Dall’introduzione di tale tariffa aziende come Foursquare e Apple sono state subito restie al successivo rialzo dei prezzi cercando di ridurre sempre più la dipendenza da Google a favore del servizio OpenStreetMap. OpenStreetMap è un progetto che prevede la creazione di mappe gratuite e modificabili dagli utenti. Un progressivo abbandono di Google Maps a favore di OpenStreetMap potrebbe portare quest’ultimo ad una rapida crescita e nel lungo termine potrebbe diventare anche migliore del servizio offerto di BigG.
All’inizio di Marzo Google ha introdotto dei rincari sugli accessi alle sue mappe. Oltre ai 25.000 accesi di una pagina al giorno, da parte di una API, si pagherà 4, 8, o 10 $ in più per 1.000 accessi aggiuntivi. Le numerose aziende che effettuano un utilizzo intenso di tale mappe hanno immediatamente pensato ad una alternativa e il risultato è stato l’abbandono da parte di Foursquare e recentemente anche di Apple che nella sua ultima app iPhoto utilizza le mappe di OpenStreetMap.
Bisogna riconoscere che le mappe di Google sono le migliori in circolazione e l’aumento richiesto da Google non suona tanto come una mera speculazione, ma un onere per mantenere l’eccellenza del servizio. Alcuni produttori potrebbero dunque essere restii a svincolarsi dalle loro mappe in quanto gli utenti apprezzano molto tale servizio. Google dispone di parecchi sistemi per poter trarre un ricavo e forse il rincaro delle API di Google Maps potrebbe rivelarsi la scelta sbagliata.
Via | Techcrunch
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