Un gruppo di anziane signore furiose si sono riunite un mese fa davanti all’Apple Store di Palo Alto per protestare. Anche se potrebbe sembrare un flashmob funky in realtà le motivazioni della protesta sono molto serie.
Il gruppo in questione si chiama “Raging Grannies” che letteralmente significa “nonne furiose”. Si tratta di un gruppo di donne anziane che il 13 Febbraio hanno scelto di protestare davanti all’Apple Store. Oggetto della protesta sono ancora una volta le condizioni dei lavoratori in Cina e sotto accusa è principalmente il produttore Foxconn. Le protestanti, vestite con un camice bianco come quello indossato dalle lavoratrici cinesi, si sono esibite in una originale “robodance” e ritorneranno a Palo Alto per protestare nuovamente il 12 marzo.
Il gruppo accoglie soci che non siano necessariamente madri o nonne ma il campo di età oscilla tra i 59 ai 94 anni. CulofMac ha intervistato Ruth Robertson, una delle più giovani del gruppo.
D: Perchè avete scelto il negozio di Palo Alto?
R: E’ il nostro negozio locale. Quando Steve Jobs è morto, benedite il suo cuore, avrebbero voluto mettere tutte le bandiere a mezz’asta. Le vetrine erano tappezzate con le sue foto e veniva da pensare che questa persona fosse una divinità.. Non nego che fosse un genio ma non una brava persona […]. Non doveva essere idolato come Ghandi, eppure è stato così. Sapevamo che c’erano cose brutte come per esempio alcune attività riguardanti le attività di realizzazione di tali prodotti.
D: Nel video della protesta, un ragazzino mostra indifferenza. Vi capita spesso?
R: Questo non sorprende affatto. La maggior parte delle persone non vuole essere coinvolta, non vogliono pensarci. Quelle stesse persone vengono spesso in strada per vedere quello che sta succedendo. Se non passano vicino a noi cerchiamo di lasciar loro un volantino in modo da potersi informare riguardo alla nostra protesta. Molto spesso la gente ci ignora..
D: Allora perchè continuate a farlo?
R: Facciamo questo appunto per ottenere l’attenzione di alcune persone. Siamo andati anche in televisione per poter raggiungere più persone. L’ultima volta però l’argomento principale della giornata era riguardo al raggiungimento di 500$ delle azioni Apple e solo una piccola parte era dedicata alla nostra protesta.
D: Gruppi di protesta come SumOfUs hanno detto di possedere prodotti Apple e non hanno intenzione di boicottare la compagna. Voi come la pensate?
R: Una dozzina di nonne farebbe un boicottaggio inefficace […]. Personalmente penso che i prodotti Apple sono molto eccitanti. Avevo un lavoro dove avevo bisogno di usare le applicazioni quindi per poter lavorare avevo bisogno di queste cose. Un boicottaggio non sarebbe possibile perché viviamo nel mondo moderno.
D: Che risultato speri di ottenere?
R: Non ci sarà un unico risultato. Vogliamo mantenere la visibilità sulla questione. Apple è piuttosto arrogante e riesce a far leva sugli organi di stampa. Siamo felici di essere l’altro lato della storia Apple. Vogliamo riportare questo problema in un normale giorno in cui la gente si sta per recare all’Apple Store per acquistare un prodotto.
D: Apple ha risposto alla protesta?
R: Ci stanno tenendo d’occhio. Abbiamo informato la stampa il giorno prima e Apple ha inviato una giovane portavoce per gestire la faccenda. Quando siamo arrivati c’erano due stazioni televisive e la giovane portavoce stava già parlando con le emittenti cercando di limitare i danni. Spendere un po’ di tempo e riuscire ad ottenere un portavoce è un buon risultato. Noi non abbiamo intenzione di entrare, urlare o gridare e vogliamo rimanere nella legalità rimanendo sul marciapiede. Apple è una delle aziende più importanti del mondo e se non possono fare la cosa giusta loro chi può farlo?
Via | Cultofmac
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