Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha minacciato di avviare un’azione legale antitrust contro Apple e altri cinque grandi editori a causa di un presunto cartello sui prezzi dei libri venduti sulla libreria online della Mela.
Alcune delle parti hanno sostenuto colloqui per accordarsi sul caso antitrust ed evitare i possibili danni di una battaglia legale. Se andrà in porto, tale accorto potrebbe avere ripercussioni ad ampio spettro per l’industria, potenzialmente portando a ebook più economici. Comunque, non tutti gli editori sono in trattativa per un accordo.
Tra i nomi coinvolti troviamo Simon & Schuster, Hachette, Penguin Group, Macmillan e HarperCollins.
Ad essere sotto indagine è il “modello agenzia”, nel quale gli editori sono liberi di decidere il prezzo che preferiscono per i loro titoli sull’iBookstore di Apple: questo tipo di libertà li avrebbe portati ad alzare man mano i prezzi per paura che i clienti si abituassero agli economici libri per Amazon Kindle, venduti per 9,99$.
Ora il Dipartimento di Giustizia vuole indagare proprio questo aspetto e, per Apple, non è certo una bella notizia. Interpellato, il CEO di Barnes & Noble William Lynch ha dichiarato che abbandonare il modello agenzia consentirebbe ad un solo soggetto – con chiara allusione ad Amazon – di dominare il mercato. Esperti della materia riportano che il DoJ ritenga invece che gli editori abbiano “agito di concerto per alzare i prezzi nell’industria”.
Altro nodo è la clausola nel contratto di vendita per Apple iBook: gli editori non possono vendere un testo inserito in iBook ad un prezzo minore altrove.
Le mosse del Department of Justice seguono, comunque, la traccia segnata dall’Antitrust Europeo, che lo scorso dicembre ha dato il via ad un’indagine simile con tanto di perquisizioni negli uffici degli indagati
Via | CNET
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