Conosciamo tutti l’Android Market, lo Store di Google che permette agli utenti Android di acquistare applicazioni, libri, musica e film. Con grande sorpresa l’azienda ha cambiato il nome rifondendo il tutto sotto il nome di Google Play Store!
La domanda che di conseguenza ci viene in mente è, perché cambiare nome dopo tre anni dal lancio dell’Android Market? Probabilmente per aumentare la competizione con gli store di Apple e Amazon che in un certo senso hanno store divisi in base ai contenuti, ad esempio AppStore per le applicazioni e iTunes Store per la musica, video e contenuti multimediali. Fino ad oggi il Market di Android era visto solo come lo store delle applicazioni e probabilmente il cambio del nome in Google Play da un senso più ampio di store, non solo limitato alle applicazioni.
Secondo quanto riporta Chris Yerga, direttore dei contenuti digitali di Android, in un’intervista a Reuters: “Le persone quando vedono l’icona di Android nella loro Homescreen pensano che sia solo per le applicazioni”. Attualmente l’Android Market ha circa 450,000 applicazioni compatibili con tutti i dispositivi che montano il sistema operativo di Google, mentre AppStore ha circa 550.000 applicazioni che girano sia su iPhone che iPad.
Google con questa strategia vuole invogliare i propri utenti nell’acquisto di altri contenuti oltre alle applicazioni e probabilmente cercherà di puntare anche su Google Music, un servizio che non ha avuto molto successo anche se lanciato da poco, cercando di entrare sempre più in competizione con le potenze nella vendita online di musica iTunes Store e lo store di Amazon.
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