Nell’immensità costituita da stand di qualsivoglia genere presenti al Mobile World Congress di Barcellona, uno che non poteva non attirare la nostra attenzione era sicuramente Gameloft. L’occasione ci ha permesso di approfondire alcuni argomenti che vi proponiamo in questo articolo, al tempo stesso abbiamo avuto rassicuranti dettagli su nuovi titoli e aggiornamenti, quindi non resta che aspettarci qualcosa di interessante in arrivo!
Non realmente presente come stand, l’angolo della famosa azienda produttrice di giochi per dispositivi mobili è stata sede di una breve chiacchierata tra lo staff di iSpazio e Yann Fourneau, Managing Director di Gameloft. Il dibattito che si è inscenato è stato incentrato soprattutto sulle prospettive future dell’azienda e su alcuni punti che, secondo quanto abbiamo percepito dai commenti della nostra utenza, necessitavano di qualche chiarimento.
Titoli in prestito da console
L’attenzione si è quindi spostata su un tasto dolente, ovvero la possibilità che l’azienda copi titoli rilevanti per altre console per trasporli su iDevice. La risposta da parte di Yann è stata schietta e ci ha spiegato come, per l’appunto, le categorie di gioco principali siano state ormai tutte stabilite ed è quindi logico che un gioco di auto, ad esempio, sia più o meno simile ad un altro, così come per un gioco di calcio o di guerra. Ecco perchè, anche se in molti credono che i titoli di Gameloft siano derivazione diretta di altri provenienti da PlayStation o Xbox, in realtà questo non è del tutto vero.
Certo è, secondo Yann, che prima o poi giochi simili sarebbero approdati su dispositivi mobili quali iPhone e iPad e una qualità studiata come quella proposta da Gameloft sarebbe necessariamente stata introdotta da altri, i quali avrebbero fatto la medesima fine della sua azienda, ovvero sarebbero diventati dei capri espiatori.
A mio personale parere, a favore di Gameloft, c’è anche da dire che, certe aziende, se avessero avuto interesse nel portare i propri giochi su dispositivi iOS, si sarebbero fatte avanti prima, senza aspettare che altri facessero ciò che astutamente l’azienda francese ha saputo fare.
Hero of Sparta
Un secondo tasto dolente che abbiamo toccato è stato rappresentato dalla questione “Hero of Sparta”, il quale, come ben saprete, è stato per un certo periodo distribuito gratuitamente – con l’apparizione di banner durante il gameplay – per poi tornare, come in origine, a pagamento.
La risposta di Yann è stata semplice e ci ha spiegato come questa parentesi sia stata attuata semplicemente per testare il mercato. Il titolo, uno dei più amati dell’utenza, è stato un test per comprendere quali fossero le reali esigenze dei giocatori e se essi preferissero o meno avere a che fare con titoli gratuiti supportanti banner oppure con titoli a pagamento che ne permettessero, però, una schermata di gioco libera da qualsiasi distrazione.
Se ricordate come la vicenda si è svolta, il CEO di Gameloft ha scritto ai propri utenti una mail di scuse per aver dato vita ad un movimento così poco gradito. La scelta, errata, è stata dunque utile alla software house per capire come i giocatori siano disposti a spendere qualche euro per avere un gioco che immerga totalmente.
Il futuro dei giochi freemium
Detto questo, appunto, il discorso si è spostato sulla modalità freemium e sul tipo di giocatori presenti al giorno d’oggi. Ci si trova di fronte, secondo Gameloft, a due tipi di utenze, le quali devono essere allo stesso modo accontentate. I giocatori sono abituali oppure saltuari e per ognuno di essi deve essere presente un titolo specifico e che sappia soddisfare le necessità.
Per quanto riguarda la prima categoria, Gameloft ha deciso di continuare sulla linea d’onda dei tipici giochi, i quali verranno acquistati preventivamente e permetteranno di avventurarsi in lungo e in largo nelle possibilità offerte dai titoli. La seconda categoria è formata invece da giocatori -come nominati da Yann- Facebook-like. Essi rappresentano quella fascia di utenza che adora giochi in stile Farmville o simili, che permettono un utilizzo gratuito del gioco e la possibilità di sbloccare elementi di pregio o rari grazie al pagamento di una data cifra.
Le prospettive di Gameloft da questo punto di vista sono dunque sdoppiate, per poter accontentare qualsiasi tipo di utente, sebbene in generale i giochi freemium non siano particolarmente amati. Ciò che invece è chiaro a tutti è il fatto che il freemium dia molta visibilità in App Store, subendo un intenso download al lancio del gioco per poi subire uno stabilizzarsi della situazione. Gameloft, a detta di Yann, tiene molto alla sua utenza ed è per questo che è emerso come, in base ad ogni esigenza, sia presente una soluzione specifica.
Differenza tra Europa e Asia
Sempre Yann ci ha riportato un esempio molto simpatico, mostrante quali siano le differenze tra il mercato asiatico e quello europeo: seguendo i trend di mercato e la cultura intrinseca del continente del quale facciamo parte, si evince che i titoli che devono essere maggiormente curati in Europa siano quelli di corse automobilistiche, calcio e guerra. Per quanto riguarda, invece, il mercato asiatico e, nello specifico, quello giapponese, i giochi di ruolo online e i giochi di carte sono particolarmente apprezzati e rendono dunque necessaria una particolare attenzione sullo sviluppo di questi da parte dell’azienda francese.
Allo stesso modo, supposizione personale, negli Stati Uniti andranno per la maggiore titoli che riguardano il football americano e il basket. Ecco perchè ogni particolare mercato richiede ricerche specifiche e uno sviluppo ad hoc.
I giochi di successo
Il discorso si è infatti spostato su tre grandi titoli che hanno esemplificato perfettamente come i mercati, però, si relazionino tra loro e, molto spesso, si confondano, sebbene mantenendo distinti i metodi di comportamento da parte degli utenti nei confronti di un titolo. Stiamo parlando di un grande boom degli anni ’90: i Pokemon, di un secondo grande boom, secondo probabilmente solo a World of Warcraft, Final Fantasy 11, e dell’ultimo arrivato: Angry Birds.
Questi titoli hanno sicuramente scatenato grande clamore all’interno dei giocatori di tutto il mondo ma sono fenomeni vissuti sicuramente in maniera diversa, cosa che spiega molti aspetti della vita di un gioco e della capacità di alcuni titoli di “intasare” letteralmente il mercato di alcuni paesi.
Prendiamo ad esempio i Pokemon, titolo dall’innegabile successo. A new York ne è stato addirittura aperto uno store, in Giappone tutto sembra essere partito da un gioco di carte, in Europa, invece, il tutto ha avuto un grande successo ma con minore impatto. Ricordo personalmente quanto in Giappone fosse possibile acquistare accessori e gadget impensabili in Italia o in Europa.
Questo vivere i giochi in maniera differente è sicuramente elemento su cui le aziende puntano e, esempio ancor più chiaro ne è Angry Birds, attorno al quale viene creato un mercato satellite.
Order & Chaos
Allo stesso modo, Gameloft ha deciso di puntare molto in Giappone e negli USA con il titolo Order & Chaos, non esente da critiche. Il gioco, comunque, ha riscosso enorme successo in queste aree, mentre in Europa la sua espansione è stata molto rallentata anche dal fatto di dover pagare mensilmente una quota per partecipare al gioco.
Il titolo è comunque uno degli “esperimenti” di Gameloft, la quale ci spiega come sia stato molto difficile capire come poter permettere il gioco in concomitanza tra utenti aventi iPhone, iPad o dispositivi Android. Se infatti l’idea finale di poter giocare con utenti aventi differenti dispositivi è allettante, lo studio della formazione di handicap in base alle dimensioni dello schermo (fattore molto importante) è stato una delle croci che più ha attanagliato gli sviluppatori.
Come ci è stato spiegato, infatti, per ovvie ragioni più lo schermo è grande e più è semplice giocare e questo ha creato non pochi “malcontenti” all’interno della comunità degli aderenti al gioco.
Gameloft e il Mac
A questa parte è seguita una domanda da parte di iSpazio, il quale si è interessato anche all’aspetto “Mac” di Gameloft, la quale ha eseguito il porting di alcuni dei propri titoli di punta anche sui desktop di Apple. Ciò che ci siamo domandati è appunto la possibilità di poter vedere Order & Chaos sui nostri display da 11, 13, 15, 17, 21.5 o 27 pollici. Yann non ha saputo, al momento, darci risposta, ringraziandoci per la domanda, la quale, a suo modo di vedere, avrebbe potuto aprire nuove prospettive per un gioco sempre più interattivo, sia esso in mobilità o al computer, che permetta di poter proseguire le proprie partite a casa, in metro o in un cafè.
Gameloft e iSpazio
L’intervista, durata circa mezzora, ha avuto dunque modo di snocciolare diversi fattori interessanti della vita di un’azienda importante in campo mobile quale Gameloft, presente da molti anni in questo settore.
Ci siamo sentiti quindi in obbligo di formulare un’ultima domanda a Yann, prima di lasciarci, ovvero se Gameloft, come già accaduto nel 2009, avesse intenzione di dare ancora modo a comunità quali iSpazio di poter testare in anteprima le novità in uscita, direttamente all’interno della propria sede principale. Yann, ricordando l’avvenimento, si è mostrato interessato a dar vita nuovamente ad esperienze simili. Non ci resta dunque che augurarci di aver messo una bella pulce nell’orecchio di Gameloft.
Ringraziamo dunque Yann per la sua disponibilità, speranzosi di rivederlo presto a Parigi.
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