Nello scontro legale che vede Apple e Kodak contrapposte, quest’ultima – ormai fallita – si muove per evitare le pretese della Mela. Apple aveva chiesto che una corte separata da quella che si occupa della bancarotta sentenziasse sulla paternità di alcuni brevetti contesi.
Apple in precedenza aveva inviato una richiesta affinché il caso della proprietà di alcuni brevetti legati al digital imaging venisse discusso non dal giudice che si occupa della bancarotta di Kodak, bensì da una corte esterna, che avrebbe dovuto decidere cosa sarebbe rimasto alla società fallita e in che misura questa fosse stata in potere di decidere che uso fare dei suoi brevetti.
A tal richiesta si è opposta Kodak, con dei documenti depositati venerdì ma resi pubblici solo a inizio settimana. La ex produttrice di pellicole fotografiche ha obiettato che Apple voleva, con la sua mossa, un “vantaggio tattico” in tribunale. In poche parole Apple avrebbe richiesto il giudizio separato per “influenzare o interferire” con Kodak, che vorrebbe vendere i suoi brevetti per fare cassa.
La casa di Cupertino, dicono in molti, ha agito in questo modo per convincere Kodak a lasciar cadere le sue stesse contro la Mela riguardanti l’infrazione di proprietà intellettuale, usando la richiesta di corti separati a mo’ di ricatto.
Dal canto suo Apple ha risposto che, se i brevetti di Kodak dovessero venire venduti, il caso sarebbe danneggiato irreparabilmente dal trasferimento di proprietà. Inoltre, la società californiana ha voluto sottolineare come Kodak stia cercando di usare la sua bancarotta come scudo di immunità per reati come l’infrazione della proprietà intellettuale.
Via | Electronista
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