Google Music è il servizio online di Google che permette lo streaming e l’acquisto di brani musicali. Annunciato il 10 Maggio 2011 alla conferenza Google I/O, il servizio, inzialmente disponibile solo tramite invito, è uscito dalla fase beta il 16 Novembre dello stesso anno. Nonostante sia limitato solamente ai residenti statunitensi, il servizio è stata la risposta di big G ai concorrenti iTunes, Spotify e Pandora.
Secondo Wayner Rosso tale servizio musicale potrebbe essere in guai seri. Alla base di tutto vi sarebbe la perdita di parecchi clienti ogni settimana, i quali decidono di abbandonare tale servizio musicale a favore di altri forniti da terzi. Secondo Rosso, i dirigenti di alcune case discografiche sono stupefatti. L’abbandono di parecchi utenti è insolito in quanto Google può contare su un “parco clienti” di oltre 300 milioni di dispositivi Android. I dirigenti di alcune etichette discografiche hanno espresso le loro preoccupazioni anche in vista di una futura interruzione del servizio.
C’è tuttavia da precisare che il servizio musicale di Mountain View è leggermente diverso rispetto agli altri concorrenti. La maggiore differenza è che il servizio Google Music è aperto anche ai musicisti indipendenti. Quindi oltre ai brani delle più grandi casi discografiche quali Universal Music Group, Emi e Sony, è possibile trovare brani di artisti sconosciuti che decidono di vendere il loro brano scegliendo autonomamente il prezzo di vendita. Inoltre c’è da sottolineare l’esclusività del servizio nel territorio statunitense rispetto al globale iTunes e Amazon.
La dirigenza Google non sembra tuttavia essere molto preoccupata e sostiene che tale servizio otterrà una grossa fetta del settore solo dopo aver lanciato una propria serie di dispositivi digitali per gli utenti consumer.
C’è da dire che una volta che un servizio parte in discesa è difficile invertire la tendenza. Voi cosa ne pensate?
Via | Bgr
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