Il costruttore cinese Foxconn è da sempre oggetto di critica per le scarse condizioni lavorative imposte nei suoi stabilimenti. Oggi Foxconn ha comunicato la sua scelta di incrementare i salari dei suoi lavoratori.
Si nota come questo sia il terzo incremento salariale nel giro di un anno e mezzo. Un lavoratore neo assunto negli stabilimenti di Shenzhen percepisce ora uno stipendio dal 16 % fino al 25% maggiore rispetto al passato. Il range di valori dipende dalle conoscenze tecniche dell’impiegato.
Attualmente quindi lo stipendio mensile oscilla tra i 1.800 yuan (pari a circa 217 euro) per quello base fino a 2.200 yuan (pari a carica 265 euro) a seguito dell’ottenimento di un certificato che prova le conoscenze tecniche del dipendente. Foxconn ha sottolineato come tre anni fa, lo stipendio di un lavoratore di circa 900 yuan (pari a circa 108 euro) mensili, era “molto superiore” rispetto ai requisiti minimi salariali delle province cinesi.
Nonostante le azioni intraprese da Foxconn i salari rimangono alquanto bassi rispetto gli standard occidentali. Questi aumenti retributivi sono tuttavia stati criticati in quanto ritenuti un misero tentativo per distogliere l’attenzione dal problema delle ore straordinarie non pagate. Secondo la testimonianza di alcuni lavoratori i turni di lavoro possono arrivare fino a 12 ore consecutive al giorno per sei giorni alla settimana. Inoltre i lavoratori dichiarano come straordinari non vengono pagati.
Non è dato sapere se gli aumenti salariali siano stati richiesti da Apple dopo le innumerevoli pressioni ricevute. Come già sappiamo l’azienda di Cupertino ha iniziato un periodo di ispezioni negli stabilimenti con l’obiettivo di scovare irregolarità nelle condizioni lavorative.
Via | Electronista
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