Secondo un report di AdAge, Apple ha abbassato le tariffe minime di iAd, portando l’investimento iniziale necessario a soli $100,000. In precedenza l’azienda di Cupertino richiedeva $1 milione, ma a seguito delle basse adesioni ha ritoccato il prezzo al ribasso.
Sicuramente iAd non si è rivelato quel successo tanto sperato, infatti Apple, in soli due anni, ha dovuto ridurre notevolmente il costo di adesione. Non solo, secondo le nuove regole gli sviluppatori riceveranno il 70% dei ricavi degli iAd nelle proprie applicazioni, mentre prima la quota era del 60%.
Il denaro extra serve per compensare le rate più basse degli annunci e fa da incentivo per gli sviluppatori a costruire campagne pubblicitarie sui dispositivi iOS, nonostante possano raggiungere un’audience maggiore tramite i dispositivi Android, che possiedono una quota di mercato più alta negli Stati uniti.
Altro cambiamento è il metodo con cui gli inserzionisti pagheranno Apple; in precedenza quest’ultima addebitava un costo fisso ogni mille impressions e una tassa per ogni click, mentre ora addebita solo una volta raggiunte le mille impressions.
Certamente si tratta di mosse che Apple ha realizzato per recuperare terreno in questo segmento della pubblicità, che non è mai riuscita a conquistare veramente con iAd. Con un declino del 4% nel 2011, la società spera di poter ricoprire un ruolo più attivo in futuro per quanto riguarda questo ramo di mercato.
Via | iClarified
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