Un treno in corsa. Da quando Apple ha presentato la trimestrale di cassa record del 24 Gennaio il titolo ha guadagnato quasi 75$ ad azione, di cui quasi 50 nell’ultima settimana e la sua capitalizzazione tocca quota 460 Miliardi di dollari.
Non sembra avere freno la corsa sfrenata che continuano ad avere le azioni Apple. Vicinissima la quotazione record di 500$ ad azione. E già in molti si chiedono se la fatidica quota 500 verrà abbattuta prima della presentazione di iPad3.
Basta dare un’occhiata al grafico sovrastante per notare l’andamento notevolmente positivo di questa settimana, culminato nella giornata di oggi in un nuovo, strabiliante, record per la casa di Cupertino. Ma non basta. Con i propri 460 Miliardi di dollari di capitalizzazione la società era ormai da tempo la più quotata del mondo ma oggi Apple, per la prima volta, ha superato la capitalizzazione di Microsoft e Google messe insieme.
Il risultato è sicuramente straordinario, ma tutto sommato non deve sorprendere in modo eccessivo. Risparmiatori ed azionisti vedono in Apple, in questo momento poco felice della finanza mondiale, un’ azienda incredibilmente solida. Durerà questo ciclone infinito? No. Semplicemente perché crescere a questi tassi è assolutamente abnorme ed impensabile, ma attenzione questo non vuol dire, come molti sostenevano già ai tempi della presentazione di iPad2, che il tempo di Apple sia finito. Non siamo, in parole povere, davanti al rischio “scoppio della bolla“, semplicemente perché Apple non è alle prese di una bolla speculativa. Cerchiamo brevemente di analizzarne il motivo.
La bolla speculativa è una particolare condizione propria dei mercati finanziari (ma non solo) in cui, a causa di un’impennata della domanda, il prezzo di un determinato bene a sua volta aumenta. Successivamente, nel momento in cui la domanda si stabilizza avviene il cosiddetto “scoppio” della bolla, che riporta di colpo il bene al prezzo originario.
Per Apple, al momento, non c’è questo rischio per un motivo ben preciso. Apple non si trova in questo momento ad essere valutata sostanzialmente più del suo valore reale. Il perché è presto detto, ed è molto più semplice di tante analisi di mercato incredibilmente complesse che potremmo considerare al momento.
Dall’ultimo bilancio Apple, infatti, emerge un dato forse più significativo della stessa trimestrale record presentata. Apple detiene, infatti, liquidità per 97,6 miliardi di dollari. Questo vuol dire che poco più di un quindo della capitalizzazione attuale di borsa è costituito da cash. Se Apple fosse una nazione, da sola, sarebbe la 58esima economia mondiale e attualmente detiene più liquidità degli Stati Uniti d’America.
Al di là dei dati roboanti questo ha un significato ben preciso e mostra la solidità impressionante di questa azienda. Un altro dato a conferma di ciò. Il marchio Apple la scorsa primavera veniva valutato da solo 153 miliardi di dollari. Questo vuol dire che, da solo, il marchio della mela morsicata vale ben un terzo della attuale valutazione della capitalizzazione azionaria.
Se sommiamo poi il valore di tutti i prodotti Apple, dei suoi marchi storici, del suo intero parco brevetti, di tutta la patrimonializzazione immobiliare e della sua capacità di fare utili in maniera così consistente, va da sé che Apple in questo momento non si trova certamente ad essere ipervalutata rispetto al suo valore reale.
Alla luce di quanto detto Apple può concretamente sperare di crescere ancora e di regalare ulteriori gioie ad i suoi -fortunatissimi ed invidiatissimi- azionisti con il lancio, nel prossimo futuro, degli attesissimi iPad3 ed iPhone 5. Specie se, questo momento così magico, arriva dopo la commercializzazione di iPhone 4S, quello che secondo alcuni doveva essere un flop.
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