Un brevetto depositato la scorsa settimana da Apple introduce un curioso trademark riguardante la parola “Macroscalar”. Apple è solita farlo segretamente in paesi come Trinidad e Tobago, estendendo poi la registrazione del marchio agli USA ed altre nazioni solo all’avvicinarsi del lancio del prodotto.
“Macroscalar” non è solo una nuova linea di marketing, infatti in passato questo termine è già stato utilizzato da Apple per registrare ben quattro brevetti (nel lontano 2004) relativi ad una tecnologia che deve ancora avvenire alla luce.
ZDNet nello scorso luglio (dopo aver visionato alcuni di questi brevetti) ha spiegato come la tecnica del “processore macroscalare” potrebbe essere utilizzata per migliorare l’efficienza del processore ottimizzandone i dati.
Il processore macroscalare risolve questo problema in un modo nuovo: in fase di compilazione infatti, genera le istruzioni successive. In questo modo quando un ciclo di elaborazione dati viene completato, il successivo set di istruzioni è pronto per l’esecuzione. Oltre a questo può anche precaricare set di istruzioni sequenziali che vengono eseguite all’interno o tra i cicli, velocizzandone l’esecuzione.
Dal punto di vista dell’utente, questa nuova tecnologia porterà:
- prestazioni più veloci
- riduzione dei consumi
Queste due caratteristiche, come possiamo ben immaginare, sono fonte di interesse da parte di Apple che potrebbe aver adottato questa tecnologia per il nuovo processore A6.
Questa registrazione ci suggerisce che Apple potrebbe essere in procinto di fare un annuncio importante che presenterà in maniera visibile il termine “Macroscalar”, come fece in passato con il termine “retina” per indicare l’alta risoluzione del display iPhone 4.
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