La nota applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp Messenger ha da anni iniziato la sua battaglia contro gli SMS a pagamento. Nel mese di Gennaio è stata rimossa dall’AppStore. L’azienda titolare del prodotto è stata letteralmente sommersa da mail nelle quali gli utenti chiedevano i motivi di tale rimozione. Dopo pochi giorni l’applicazione è tuttavia ricomparsa con nuovo aggiornamento e ora lo sviluppatore ha rilasciato un’intervista spiegando i motivi alla base di tale vicenda!
Il creatore di tale applicazione, Brain Acton, ha avuto un passato di successo nello sviluppo del portale Yahoo per poi passare nel business delle applicazioni per smartphone. Fu così che fondò, assieme al suo socio Jan Koum, la WhatsApp Inc., l’azienda produttrice dell’omonima applicazione per dispositivi mobili che sta mettendo in crisi gli operatori telefonici, mandando lentamente in pensione il mercato degli sms. L’azienda è passata brevemente da milioni a miliardi di messaggi scambiati e oggi il traffico si assesta attorno ai 42.000 messaggi all’ora.
Disponibile sia per piattaforme Android e Blackberry che per iOS, nel mese di Gennaio quest’ultima versione è stata rimossa dal commercio e nessuna dichiarazione è stata rilasciata né da parte dell’azienda né da parte di Apple. Gli utenti hanno progressivamente inondato blog e social network in cerca di risposte. Fra le ipotesi più plausibili c’era un problema di sicurezza che avrebbe quindi spinto Apple alla rimozione dall’AppStore.
Il creatore di tale applicaizone, Brain Acton, ha rilasciato finora un’unica intervista al giornale britannico Financial Time ma in questi giorni ha rilasciato la sua seconda intervista, tramite videochat, al quotidiano La Repubblica facendo chiarezza sulla vicenda.
No, non siamo stati rimossi dall’AppStore per via un problema di sicurezza e il problema è stato di altro genere
Acton mette così a tacere le migliaia di voci sostenendo che il problema sia stato di Apple, la quale ha rimosso la nota applicazione con sole poche ore di preavviso. Alla base di tutto ciò c’è un riservato e segretissimo accordo che gli sviluppatori sottoscrivono per essere disponibili nello store di Cupertino. Il violare i termini di tale contratto comporta la rimozione immediata dall’AppStore e per WhatsApp la giustificazione di tale azione è stata proprio il “mancato rispetto delle policy Apple nello sviluppo dell’applicazione per iPhone”.
Il cofondatore non fornisce altri dettagli alla vicenda e si limita ad aggiungere che però, al momento della rimozione, era già stata depositata una nuova versione che era ancora in attesa di risposta, facendo quindi intendere che l’azione di Apple è stata letteralmente un fulmine a ciel sereno. Tuttavia ci tiene a sottolineare come il rapporto con Apple sia buono e che con loro si lavora benissimo.
Acton ha però aggiunto che nell’ultima versione 2.6.9 sono presenti dei problemi di sicurezza ma assicura:
Sono vulnerabilità opinabili, alcuni possono considerarle tali e pertanto da correggere, ma noi non crediamo siano pericolose. Mi riferisco alla possibilità di aggirare la registrazione al nostro servizio o alla mancanza di utilizzo di protocolli criptati. Ma ci stiamo lavorando.
Ma ai più maligni la dichiarazione di Acton non ha convinto. Più che altro la cosiddetta rimozione improvvisa senza preavviso da parte di Apple, nonostante fosse già stata inviata la versione aggiornata del programma, potrebbe suonare come un tentativo di “boicottaggio”. Apple d’altronde, con iOS5 ha cercato di immettersi nel settore della messaggistica istantanea gratuita con iMessage, come fatto anni prima da Blackberry tramite la sua applicazione Messenger. Voi cosa ne pensate?
Via | LaRepubblica
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