Il report del New York Times sulle cattive condizioni in cui lavorano i dipendenti cinesi ha animato molte persone negli Stati Uniti. Il gruppo di consumatori SumOfUs ha indetto una petizione affinché Apple fermi gli abusi dei lavoratori, ed ha raccolto oltre 35.000 firme in appena 24 ore.
Tutto è iniziato quando il New York Times ha pubblicato un lungo e dettagliato rapporto riguardo le dure condizioni di lavoro nelle fabbriche produttrici di forniture o di assemblaggio dei dispositivi Apple. Tim Cook è poi intervenuto con una mail inviata a tutti i dipendenti per far fronte alle accuse ricevute. Il CEO di Apple ha espresso la sua indignazione per la relazione del New York Times che ha etichettato come “palesemente falsa e offensiva”.
Una petizione lanciata da SumOfUs ha raccolto più di 35.000 firme di persone che chiedono che Apple faccia di più per migliorare le condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi. Il direttore esecutivo della compagnia, Taren Stinebrickner-Kauffman, ritiene che l’amore per i dettagli tipico di Apple non può ignorare ciò che sta succedendo nelle fabbriche cinesi.
Stinebrickner-Kauffman ammette di amare il suo iPhone, ma non per questo accetta lo sfruttamento della manodopera che si nasconde dietro. Gli utenti che acquistano Apple sono “consumatori responsabili che non vogliono essere complici di sfruttamento del lavoro.” Taren Stinebrickner-Kauffman aggiunge:
L’unico modo per non essere a conoscenza delle decine di lavoratori morti, del lavoro minorile e dell’esposizione alle neurotossine è attraverso l’ignoranza ostinata. Se Tim Cook è molto offeso da queste accuse, perché non sta facendo nulla per risolvere i problemi? Ogni volta che viene ucciso un lavoratore Foxconn o un disabile fa un prodotto Apple, il signor Cook ha una personale responsabilità morale.
Come mostra anche l’esperienza di Mike Daisey all’interno dei fabbricati della Foxconn, le condizioni dei lavoratori cinesi sono davvero critiche. Apple per cercare di risolvere la situazione ha aumentato dell’80% i controlli ed ha anche aderito al Fair Labor Association, un’organizzazione senza scopo di lucro che si dedica al miglioramento delle condizioni per i lavoratori di tutto il mondo.
Per risolvere realmente il problema servirebbero drastici cambiamenti, e ben venga se la fama di Apple viene utilizzata per far emergere questi gravi disagi. E’ importante però ricordare che le stesse fabbriche assemblano anche i prodotti di aziende come Dell, HP, Sony e molte altri, e anche queste dovrebbero attivarsi per migliorare questi aspetti.
Via | CultOfMac
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