Qualche giorno fa vi abbiamo segnalato la richiesta da parte dell’azienda californiana Apple di sospendere la produzione delle action figure di Steve Jobs. Pare che vi siano novità.
Infatti tutti ci siamo chiesti se mai una azienda, senza nessuna autorizzazione, potesse vendere un oggetto che era una copia identica di un icona come Steve Jobs, uno dei due fondatori di Apple. In quasi tutti gli Stati Uniti d’America vige una legge che regola i diritti a ogni persona sulle proprie sembianze. Questa volta però c’è un fattore da non trascurare: la persona in appello è deceduta e difficilmente questi diritti verranno concessi.
Infatti solo 12 dei 50 stati che compongono gli USA hanno riconosciuto questi diritti dopo la morte dell’ex CEO, CultOfMac cita una affermazione di Paid Content:
Questo significa che gli avvisi di Apple riguardo la bambola sono una minaccia a vuoto nella maggior parte dei paesi. E la compagnia potrebbe anche non riuscire a proteggere il nome di Steve Jobs visto che, sorprendentemente, il termine non compare nella lunga lista di trademark registrati dalla compagnia. Secondo la legge americana, i cosiddetti “diritti di personalità” esistono solo ad un livello statale – non esiste legge federale. E solo circa una dozzina di stati riconosce i diritti di immagine dopo la morte. Ma a New York e nella maggior parte degli altri posti, non c’è alcuna protezione. Questo è stato confermato cinque anni fa quando una corte in uno stato ha dichiarato che nessuno ha diritti esclusivi per guadagnare sull’immagine di Marilyn Monroe. Gli sforzi per cambiare la legge sono, fino a questo momento, falliti.
Dunque molto probabilmente la bambola verrà commercializzata, e non mancheranno le polemiche. E’ acquistabile per $119,99$ preordinandola sul sito In Icons. La produzione in massa inizierà il mese prossimo.
Via | CultOfMac
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