Di recente abbiamo pubblicato un articolo con fonte Cult of Mac che riportava un drastico calo di invio di SMS durante il periodo natalizio. L’autore del noto portale americano ha attribuito la colpa all’iMessage di Apple: ma sarà vero?
Partiamo dai fatti: Il celebre sito web Fortune ha riportato che durante la vigilia di Natale del 2011, con la compagnia telefonica Finlandese Sonera sono stati inviati 8.5 milioni di SMS: circa 2.4 milioni di messaggi di testo in meno rispetto del 2010.
Ad Hong Kong invece c’è stato un declino di SMS di circa il 14%: un dato che risulta piuttosto alto rispetto a quello che avevano predetto gli analisti ad inizio 2011 per paesi come Filippine e Olanda, i primi ad aver adottato questo messaggio di testo.
Anche negli Stati Uniti, dove secondo l’analista Craig Moffett gli SMS fanno guadagnare alle società circa 20 miliardi di dollari, il calo è stato davvero notevole. La minaccia iMessage in USA è davvero da prendere in considerazione viste le grandi vendite di dispositivi marchiati Apple. Verizon, uno dei provider che è autorizzato alla rivendita di iPhone oltre AT&T, ammette che iMessage rappresenta davvero un rischio per loro, anche perchè i messaggi di testo possono essere inviati anche da iPod Touch ed iPad a patto che questi ultimi siano connessi ad una rete Wi-Fi (che in America è davvero facile trovare).
La colpa allora è da attribuire tutta ad iMessage?
Analizziamo per bene la situazione: il vero “boom”, il business degli SMS, l’ha ricevuto quando si sono cominciate a diffondere sui vari App Store applicazioni come Whatsapp o Viber che permettono l’invio del tutto gratuito, sotto connessione ad internet, di SMS o messaggi di chat. All’inizio queste applicazioni erano disponibili solo sull’App Store Apple ma con il passare degli anni sono approdate anche negli altri negozi virtuali di app, come l’Android Marketplace, cominciando a causare la crisi di questo settore della telefonia mobile.
Altro fattore determinante da considerare in quest’analisi è la continua crescita e diffusione dei social network che, con le loro applicazioni/integrazione nei vari telefoni (vedasi Twitter con Apple), rendono più facile la comunicazione attraverso la rete.
iMessage invece è una piattaforma introdotta da pochissimo tempo (circa due mesi) e funziona esclusivamente coi i dispositivi montanti iOS 5: questo significa che non si potranno inviare gratuitamente messaggi a telefoni che non siano Apple, mentre con Whatsapp o simili è possibile.
Certamente, iMessage è comunque una nuova minaccia per tutti gli operatori ma rimane comunque limitata per il momento: non tutti i possessori di iPhone hanno infatti ancora installato iOS 5; forse c’è da avere più paura dei social network e i vari contratti che stanno stipulando con case come Apple.
Riguardo il danno che il nuovo sistema di messaggistica di Cupertino starebbe arrecando alle varie compagnie, abbiamo contattato l’autore dell’articolo su Forbes, Tero Kuittinen, per sentire la sua opinione:
iSpazio: Lei pensa che iMessage di Apple (che è usato dal 20% delle persone che hanno un dispositivo iOS se non vado erratto) possono far parte della “morte” del sistema degli SMS?
T. Kuittinen: Sì, penso che possa essere incluso nel conteggio! Come il Messenger di RIM prima che quest’ultimo non andasse al collasso.
Ora Apple sta strappando una grande parte d’iniziativa di mercato a RIM e sta effettivamente creando un qualcosa che produrrà molti incassi per Cupertino ed attirrerà a sé famiglie con un’istruzione discreta. Credo che le app di Instant Messaging siano più diffuse tra gli adolescenti e tra gli universitari, mentre la base dei clienti Apple è più vecchia e più affluente.
Queste applicazioni stanno avendo un discreto successo anche in Sud Africa e nel Medio Oriente: basta semplicemente prendere uno smartphone Nokia o Android e comprare i programmi in questione. Proprio per questo motivo Apple soffre di alcune “limitazioni di mercato” al di fuori degli Stati Uniti e dell’Unione Europea in quanto i suoi telefoni sono molto costosi.
E voi cosa ne pensate? iMessage è da ritenere il principale colpevole? Fatecelo sapere attraverso i commenti!
Grazie a Tero Kuittinen per averci concesso il suo tempo!
Articolo originale | Via Forbes | iSpazio | CultOfMac
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