Non è ancora crisi economica per RIM e i suoi Blackberry, ma certo la situazione non è rosea ed è normale, sul mercato, che ai primi segni di cedimento, aziende più floride divengano subito interessate a possibili acquisizioni. Research In Motion perde vertiginosamente quote di mercato nei confronti della concorrenza, come Apple, Samsung e HTC, i cui dispositivi vendono più di quanto riesca a fare ad esempio il PlayBook, dove più volte si era palesata la possibilità di ritirarlo dal mercato.
L’agenzia di stampa Reuters e il Wall Street Journal, rivelano di un possibile interesse, durante la scorsa estate, da parte del colosso Amazon, che aveva già preso in considerazione la possibilità di ottenere prestiti bancari per concludere l’operazione, e di Microsoft che insieme a Nokia aveva le stesse intenzioni, idea rimasta ancora più abbozzata di quella di Amazon, non essendo seguita alcuna azione concreta.
Il consiglio di amministrazione di RIM al momento non è ancora interessato a vendere l’azienda e crede ancora nelle possibilità di rilancio con l’introduzione di nuovi modelli e servizi, come quello che prevede proprio l’integrazione del catalogo musicale di Amazon per alcuni clienti RIM.
Al momento quindi RIM sta declinando tutte le offerte ma con la crescente consumerizzazione del mercato italiano, sappiamo bene che un device o un sistema operativo di per sè validi non sono più garanzie di successo sul mercato. Per competere con i vari Apple iOS, Google Android e Microsoft Windows Phone 7, RIM avrebbe bisogno di una robusta infrastruttura di app di terze parti e servizi cloud che l’azienda invece non ha e sicuramente non sarà in grado di costruire nel breve periodo.
Via | WSJ
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