Circa 1.000 operai di uno stabilimento cinese che produce componenti, tra cui tastiere per Apple e IBM, sono entrati in sciopero per protestare contro gli straordinari forzati, gli incidenti sul lavoro e i licenziamenti. Infatti, sembra che i dipendenti arrivino ad accumulare a fine mese ben 120 ore di straordinario.
Un migliaio di operai di un’azienda in subappalto per Apple e Ibm, nel sud della Cina, hanno scioperato questa settimana per protestare contro le sfavorevoli condizioni di lavoro a cui sono sottoposti. Lo ha riferito China Labour Watch, una Ong con sede all’estero. In particolare gli operai manifestano per le ore di straordinario che sono costretti a fare, per incidenti sul lavoro avvenuti nella loro azienda e per licenziamenti di massa dei più anziani.
Questo nuovo sciopero fa seguito ad altre iniziative di protesta registrate nelle ultime settimane nella provincia meridionale di Guangdong, un’area che gioca un ruolo centrale nelle esportazioni cinesi. Centinaia di poliziotti, di cui alcuni in tenuta antisommossa, sono stati dispiegati lo scorso martedì a Shenzhen (sud), mentre gli operai erano usciti a manifestare in strada bloccando una strada nazionale, ha riferito China Labour Watch.
L’azienda, della società Jingmo Electronics, impiega 3.000 persone e appartiene a un gruppo taiwanese, Jingyuan computer. Secondo l’Ong, che ha sede a New York, la proprietà voleva imporre agli operai dalle 100 alle 120 ore di straordinari ciascuno al mese.
Lo scopo dei lavoratori è quello di denunciare incidenti sul lavoro, licenziamenti in massa degli anziani e gli insulti contro di loro da parte del management. Al termine dello sciopero le condizione degli operai sembra essere migliorata, infatti, i management hanno deciso di ridurre drasticamente le ore di straordinario.
via| Il Sole 24 ore
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