Venerdì Apple ha inviato un preavviso a GetJar con l’invito a cessare di utilizzare il termine App Store. Come in altre circostanze la società californiana ha sostenuto che l’utilizzo del termine in questione utilizzato in senso generico violerebbe il proprio marchio App Store e, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli avvocati dell’azienda di Cupertino avrebbero suggerito altri nomi da utilizzare, come “Application Service Download” o “Mobile Download Service“.
Laurs Ilja, a capo di GetJar, ha respinto ogni richiesta dichiarando di voler continuare ad utilizzare il termine App Store in quanto attivo dal 2005 e modello per l’attuale negozio introdotto da Apple. Per quanto sia un marchio registrato, Apple però non può negare la genericità del termine, anche alle luce delle ultime sentenze dei tribunali. Laurs dichiara:
La mossa di Apple è la dimostrazione che la società tende ad agire come se fosse al di sopra di ogni legge. Noi non faremo la parte delle vittime negli atti di bullismo compiuti da Apple.
Apple ha già avuto alcune battute d’arresto nei giorni scorsi nel tentativo di difendere il marchio App Store. In settimana i giudici avevano bocciato la richiesta dell’azienda di Cupertino, consentendo quindi l’uso del termine anche ad Amazon, almeno fino alla sentenza del processo fissato per ottobre 2012. Oltre a questo caso, anche Microsoft insieme ad altre aziende hanno rivolto accuse sulla genericità del marchio, utilizzato abitualmente anche nel linguaggio colloquiale.
Ad avvalorare la tesi di Apple si è aggiunto anche il fatto che GetJar, solo un giorno dopo aver ricevuto l’invito a non utilizzare il nome, abbia commercializzato Cute the rope per Android sul proprio store, uno dei giochi di punta del mercato iOS.
Sembra proprio che la diatriba sulla questione del marchio App Store sia lontana da ogni possibile conclusione con le aziende che rimangono ferme nelle proprie posizioni.
Via | Electronista
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