Pochi minuti fa, Comex ha scritto un messaggio veramente interessante su Twitter in cui ha spiegato una delle operazioni fondamentali che avvengono durante le prime fasi del processo di Jailbreak. Come saprete, l’hacker sta lavorando al Jailbreak per l’iPad 2 e sta ponendo molta attenzione sulla stabilità e la velocità dello stesso, ottenendo risultati veramente buoni. Scendiamo subito nei dettagli.
Come premessa è importante dire che l’iPhone ha due partizioni: La prima, piccola, in cui viene installato il sistema operativo e la seconda, più grande, dove vengono sistemati tutti gli altri file multimediali, le applicazioni etc. Procediamo adesso con la traduzione completa del messaggio di Comex:
Per chi non lo sapesse, l’approccio utilizzato da anni che permette di visualizzare la scritta “Reoranizing FileSystem” quando avviate Cydia per la prima volta dopo il Jailbreak, comporta lo spostamento delle directory più pesanti dalla piccola partizione a quella grande, successivamente vengono creati dei symlink in maniera tale da collegare permanentemente i primi percorsi ai nuovi.
Tutto questo assicura che tutte le installazioni dei package di Cydia vadano nella partizione /var (quella più grande) e di conseguenza che resti sempre disponibile una quantità di spazio sufficiente, in caso di necessità, nella partizione più piccola. Tuttavia il processo non è perfetto: In primo luogo rallenta notevolmente il processo di Jailbreak (sono fanatico della velocità) ed inoltre richiede un riavvio completo del dispositivo per assicurarsi che non ci siano applicazioni in esecuzione che puntano ancora alla vecchia directory, creando tanta confusione nel codice della sandbox e nel kernel.
Con “unionfs”, che originariamente era un’idea di Saurik, i nuovi file vengono creati nella partizione “/var” e vengono uniti con i file corrispondenti della directory principale della partizione più piccola. Di conseguenza non è più necessario muovere i file, i descrittori non vengono più invalidati e credo che nemmeno il codice di sandbox noterà quello che accade. Questo nuovo sistema inoltre, apre le porte agli aggiornamenti del sistema operativo, senza eliminare i file del Jailbreak (anche se probabilmente con iOS 5 ed i suoi aggiornamento over-the-air questo sarà già possibile ma non ci ho ancora guardato).
Avevo intenzione di lavorare su questa cosa letteralmente da un anno, ma non ho mai avuto modo di provarci nè di trovare il giusto approccio. Adesso ci sono riuscito e spero solo di riuscire a risolvere dei problemi di crash che vengono causati dal codice dell'”unionfs” sul mio iPad 2 insieme a dei problemi sulle performance.
Per concludere tutto l’articolo possiamo sintetizzare dicendo che Comex sta lavorando sodo sul nuovo Jailbreak per l’iPad 2. Nel caso in cui dovesse riuscire ad implementare questo nuovo sistema, otterremo un jailbreak ancora più veloce, che non richieda riavvii nè altre operazioni e soprattutto la possibilità di mantenere installati i file del Jailbreak dopo l’aggiornamento (e non il ripristino) ad una versione successiva del sistema operativo. Tuttavia l’iOS 5 potrebbe già garantire quest’ultima operazione grazie al nuovo sistema introdotto da Apple in relazioni agli aggiornamenti delta in cui non sarà necessario utilizzare iTunes per caricare l’intero .ipsw del firmware bensì potremo aggiornare i singoli componenti che rilascia Apple.
Cogliamo l’occasione per riportarvi anche un messaggio di Veeence il quale ha affermato che JailbreakMe 3.0 oltre a supportare l’iPad 2 sarà compatibile anche con l’iOS 4 (dal 4.2.1 al 4.3.3) per gli iPhone 3GS, gli iPhone 4 e gli iPad di prima generazione, per cui tutti gli utenti potranno effettuare il Jailbreak con questo metodo, attraverso il semplice slide to unlock.
Vi terremo informati su tutti gli sviluppi.
Leggi o Aggiungi Commenti