La multa da 570 milioni di dollari inflitta ad Apple dall’Unione Europea ha innescato un duro scontro diplomatico con gli Stati Uniti. A riportarlo è l’agenzia di stampa Reuters, che rivela come la Casa Bianca abbia definito la decisione della Commissione europea come una vera e propria “estorsione economica” ai danni delle aziende americane.
Il provvedimento è stato preso in seguito a un’indagine formale condotta da Bruxelles in base al nuovo Digital Markets Act (DMA), la normativa che mira a limitare l’influenza delle big tech identificate come “gatekeeper”.
Secondo la Commissione, Apple avrebbe violato le nuove regole impedendo agli sviluppatori di informare gli utenti su metodi di pagamento alternativi rispetto a quelli dell’App Store e bloccando la possibilità di distribuire app iOS attraverso store concorrenti.
A infiammare ulteriormente la questione è stata la dura reazione dell’amministrazione statunitense. Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato:
“Questa nuova forma di estorsione economica non sarà tollerata dagli Stati Uniti. Le regolamentazioni extraterritoriali che prendono di mira e minano specificamente le aziende americane soffocano l’innovazione, facilitano la censura e rappresentano barriere commerciali, oltre a rappresentare una minaccia diretta alla società civile libera”.
Apple, dal canto suo, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la decisione della Commissione, sostenendo che si tratta dell’ennesimo attacco ingiustificato nei confronti dell’azienda. In una nota ufficiale, la società ha commentato così la sanzione:
“Un altro esempio delle azioni della Commissione che colpiscono in modo scorretto la nostra azienda, con conseguenze negative per la privacy e la sicurezza dei nostri utenti”.
Va sottolineato che i 570 milioni di dollari rappresentano circa lo 0,1% del fatturato annuo di Apple, una cifra ben al di sotto del massimo previsto dal DMA, che può arrivare fino al 10% del giro d’affari annuale.
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