La sicurezza digitale torna sotto i riflettori dopo che quasi centocinquanta giornalisti e attivisti in tutta Europa, Italia compresa, sono stati vittime di un sofisticato attacco informatico tramite WhatsApp. In risposta a questo attacco, diversi organi di stampa italiani hanno presentato una denuncia formale alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di fare chiarezza sul coinvolgimento di Paragon Solutions, azienda israeliana specializzata in tecnologie di sorveglianza.
L’attacco, avvenuto lo scorso dicembre, ha sfruttato una vulnerabilità nell’app di messaggistica, permettendo l’installazione silenziosa di uno spyware tramite PDF malevoli inviati nei gruppi. WhatsApp ha confermato l’incidente e contattato privatamente le vittime, rilasciando nel frattempo un aggiornamento per chiudere la falla.
Tra le figure italiane coinvolte ci sono Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, e gli attivisti Beppe Caccia e Luca Casarini, noti per il loro impegno con Mediterranea Saving Humans. La denuncia sottolinea come l’attacco non solo rappresenti una violazione della privacy personale e professionale, ma anche un grave rischio per la protezione delle fonti giornalistiche.
La vicenda ha rapidamente assunto una dimensione politica, coinvolgendo il governo guidato da Giorgia Meloni. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha confermato che almeno sette dispositivi italiani sono stati compromessi e ha avviato un’indagine approfondita. Nonostante il governo abbia negato qualsiasi responsabilità, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha ammesso l’esistenza di un contratto con Paragon, precisando che si trattava di attività di intelligence svolte “nel rigoroso rispetto della legge”.
Tuttavia, la situazione si è ulteriormente complicata quando il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato che Paragon aveva in essere due contratti separati con l’Italia per l’uso del software Graphite, lo stesso identificato da WhatsApp come responsabile dell’attacco. Dopo che la vicenda è diventata di dominio pubblico, uno dei contratti sarebbe stato sospeso, mentre l’accordo con i servizi segreti italiani resterebbe ancora in vigore.
Paragon Solutions, recentemente acquisita dal fondo americano AE Industrial Partners, non ha rilasciato commenti ufficiali. La società, che si dichiara collaboratrice esclusiva dei governi democratici, è già nota per aver firmato un controverso contratto da 1,84 milioni di euro con il dipartimento statunitense ICE (Immigration and Customs Enforcement).
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