L’Unione Europea ha confermato che le indagini antitrust contro le grandi aziende tecnologiche statunitensi, tra cui Apple, Meta e X, proseguiranno senza variazioni di rotta, nonostante le pressioni dell’amministrazione Trump.
La commissaria europea alla concorrenza, Teresa Ribera, ha ribadito che Bruxelles non si farà influenzare dalle critiche di Washington e continuerà a far rispettare le norme del Digital Markets Act (DMA), entrato in vigore nel 2024 per garantire una maggiore concorrenza nel mercato digitale.
Tra le aziende sotto esame c’è Apple, accusata di non rispettare pienamente le nuove normative. L’UE ha individuato tre principali criticità:
- Le restrizioni dell’App Store che impediscono agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso metodi di pagamento alternativi.
- Il mancato supporto adeguato ai browser di terze parti, che limiterebbe la concorrenza rispetto a Safari.
- Il sistema tariffario imposto ai marketplace di terze parti, ritenuto non conforme agli obiettivi del DMA.
Apple ha già introdotto alcune modifiche per conformarsi alle nuove regole, ma resta da verificare se saranno sufficienti per evitare una sanzione. Il verdetto è atteso per marzo 2025 e, in caso di violazione accertata, l’azienda potrebbe essere soggetta a una multa fino al 10% del suo fatturato globale.
Le tensioni tra Bruxelles e Washington non riguardano solo il settore tecnologico.
L’amministrazione Trump ha criticato le politiche dell’UE, definendo le multe imposte alle Big Tech come una forma di tassazione sulle aziende statunitensi. Inoltre, i recenti dazi del 25% su acciaio e alluminio imposti dagli Stati Uniti hanno scatenato la reazione dell’UE, che ha minacciato ritorsioni su settori chiave come automobili, farmaceutica e semiconduttori.
Anche X è oggetto di un’indagine europea per presunte violazioni delle norme sui contenuti illegali. Secondo Ribera, il proprietario della piattaforma, ora figura di spicco nell’amministrazione statunitense, non avrà alcun impatto sulle decisioni europee.
“Non conta chi è il proprietario di un’azienda, ma se rispetta le regole”.
Negli ultimi anni, l’UE ha già inflitto sanzioni pesanti ad Apple, come la multa da 2 miliardi di euro per Apple Music, e le controversie con aziende come Epic Games dimostrano che il rispetto del DMA è ancora oggetto di forti tensioni.
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