Apple non potrà partecipare al processo antitrust che vede Google al centro dell’attenzione per la sua posizione dominante nel mercato della ricerca online.
La decisione è stata presa dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Amit Mehta, che ha respinto la richiesta di Apple di partecipare al caso.
La società di Cupertino aveva presentato un’istanza d’urgenza per sospendere il processo, sostenendo che le eventuali modifiche a Google Search avrebbero causato un “danno irreparabile”.
Tuttavia, secondo il giudice, Apple non ha fornito prove concrete a sostegno di questa tesi.
“Apple non ha soddisfatto i rigorosi requisiti necessari per ottenere il provvedimento straordinario di sospensione del processo in attesa dell’appello. Pertanto, la sua richiesta è respinta”, si legge nella sentenza riportata da The Verge.
Il giudice ha inoltre sottolineato che Apple non ha spiegato come la sua partecipazione cambierebbe le prove già presentate in tribunale né ha specificato in che modo il rimedio proposto da Google differirebbe da quello che preferirebbe Apple.
La posizione dell’azienda di Cupertino è comprensibile: Google ha pagato Apple circa 20 miliardi di dollari nel 2022 per rimanere il motore di ricerca predefinito su Safari, e si stima che versamenti simili vengano effettuati ogni anno. Se Google fosse costretta a interrompere questo accordo, il segmento dei servizi di Apple subirebbe un impatto significativo.
Il caso antitrust contro Google è stato avviato nel 2020 dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha accusato l’azienda di pratiche anticoncorrenziali nel settore della ricerca e della pubblicità online. Lo scorso anno, il giudice Mehta ha stabilito che Google detiene una posizione di monopolio effettiva.
Il colosso di Mountain View ha presentato ricorso contro la sentenza, ma potrebbe essere obbligato a separare alcune delle sue divisioni, come Android, Chrome e Search.
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