Il 2 febbraio 2024, Apple lanciava negli Stati Uniti il Vision Pro, il suo primo visore per la realtà mista, presentato alla WWDC 2023 come un dispositivo rivoluzionario. A distanza di un anno, il bilancio è complesso: il visore è un capolavoro di ingegneria, ma soffre di limiti legati alla mancanza di contenuti e di un adeguato supporto software.
Dopo l’iniziale entusiasmo, molti utenti hanno riscontrato difficoltà a utilizzare il Vision Pro quotidianamente, sia per lavoro che per svago. Il suo hardware è indubbiamente all’avanguardia, con funzioni come la visualizzazione tridimensionale delle foto, l’integrazione con il Mac e un’esperienza cinematografica immersiva. Tuttavia, il dispositivo sembra ancora “quasi pronto”, con un ecosistema in fase di sviluppo.
Un paragone possibile è quello con l’iPad Pro nei primi anni: un prodotto potente, ma senza un chiaro percorso di sviluppo. Apple non ha ancora indicato una direzione precisa per convincere sviluppatori e creatori di contenuti a investire su visionOS.
Uno dei limiti più evidenti riguarda l’integrazione con Apple Intelligence, annunciata per il 2024. Nonostante il visore monti il chip M2, lo stesso supportato dall’intelligenza artificiale su Mac e iPad, non è ancora possibile accedere a queste funzionalità. Questa mancanza si fa sentire soprattutto per chi vorrebbe usarlo in ambito professionale.
Anche la mancanza di contenuti nativi è un problema. I servizi come Apple TV+ non stanno sfruttando a dovere il potenziale del visore e la lentezza nel rilascio di esperienze immersive frena l’interesse degli utenti. L’assenza di un formato immersivo per eventi di richiamo, come l’Apple Music Super Bowl Halftime Show, rappresenta un’occasione sprecata.
Inoltre, Apple non sta incentivando abbastanza gli sviluppatori a creare applicazioni esclusive per visionOS, rendendo il visore un prodotto di nicchia destinato soprattutto agli early adopter più appassionati e disposti a investire una somma considerevole.
Il settore videoludico è un altro ambito in cui Vision Pro fatica a trovare una propria identità. Secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, Apple starebbe trattando con Sony per integrare il supporto ai controller di PlayStation VR nel visore. Un aggiornamento software atteso nel 2025 potrebbe introdurre questa funzionalità, migliorando l’esperienza di gioco e l’interazione con il sistema operativo. Tuttavia, questa mossa difficilmente basterà a rilanciare le vendite.
Nel frattempo, la concorrenza si sta facendo sempre più agguerrita. Samsung e Google stanno sviluppando Project Moohan, il primo visore basato su Android XR. Marques Brownlee ha evidenziato che il sistema operativo Android XR è fluido e intuitivo quanto VisionOS, ma con il vantaggio dell’integrazione di Gemini AI, un assistente multimodale in grado di analizzare ciò che l’utente sta guardando e fornire informazioni in tempo reale.
Anche Meta sta continuando a rafforzare la propria posizione nel mercato con il Quest 3s, un visore più economico e dotato di un ecosistema software già consolidato. L’azienda starebbe inoltre lavorando a un nuovo modello di realtà aumentata avanzata, pensato per competere direttamente con il Vision Pro.
Il futuro del Vision Pro dipenderà dalle mosse di Apple nel corso del 2025. L’attesa per visionOS 3.0 è alta, con la speranza che possa finalmente colmare alcune delle lacune che affliggono il sistema operativo. Tuttavia, il ritmo degli aggiornamenti finora è stato lento, cosa che ha ostacolato la diffusione del visore.
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