DeepSeek, l’app di IA generativa sviluppata in Cina, non è più disponibile sugli store di Apple e Google in Italia. Il sito web del servizio rimane accessibile, ma molti utenti segnalano rallentamenti e difficoltà nell’utilizzo. Anche il sito web non è più accessibile e non è nemmeno più possibile salvarlo in locale. Insomma è stato bloccato su tutti i fronti!
Secondo fonti vicine a Google, la rimozione riguarda esclusivamente il mercato italiano, ma non è stata fornita alcuna spiegazione ufficiale sulle motivazioni dietro questa decisione.
L’ipotesi più plausibile è che la sospensione sia legata all’indagine aperta dal Garante della privacy. Secondo alcune fonti, potrebbe trattarsi di un’azione preventiva da parte di DeepSeek per evitare sanzioni, seguendo una strategia simile a quella adottata da OpenAI con ChatGPT nel 2023, quando il servizio venne temporaneamente bloccato in Italia e successivamente multato per 15 milioni di euro nel dicembre 2024.
Nelle ultime ore, l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha inviato una richiesta di chiarimenti alle società Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, responsabili del servizio. Le aziende dovranno spiegare quali dati personali vengono raccolti, da quali fonti provengano, per quali scopi vengono trattati e su quale base giuridica. Inoltre, il Garante ha chiesto di specificare se i dati siano conservati su server in Cina. L’Autorità ha tuttavia chiarito di non aver imposto alcuna sospensione del servizio in Italia.
Nonostante la rimozione dagli store, il sito web di DeepSeek è ancora accessibile, ma gli utenti riscontrano frequenti errori e rallentamenti. Spesso, il servizio restituisce il messaggio “server busy”, segnalando difficoltà nel generare risposte.
Secondo fonti internazionali, l’azienda potrebbe essere vittima di un attacco hacker su larga scala, il che spiegherebbe i malfunzionamenti globali.
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