Amazon sta lavorando per trasformare Alexa in un assistente vocale basato sull’intelligenza artificiale generativa, capace di gestire compiti complessi e personalizzati. Tuttavia, il percorso verso questa evoluzione si sta rivelando più lungo del previsto. Secondo quanto riportato dal Financial Times, il lancio inizialmente previsto per la fine del 2023 è stato rimandato e, ad oggi, non esiste una data certa per l’introduzione della nuova versione.
Un futuro più ambizioso per Alexa
Attualmente, Alexa viene utilizzata per compiti semplici, come riprodurre musica, impostare sveglie o rispondere a domande basilari. Amazon sta però puntando a renderla un vero agente personale, in grado di suggerire ristoranti, regolare le luci in base ai cicli di sonno e offrire soluzioni su misura per le esigenze degli utenti. Questo nuovo paradigma si basa sull’adozione di modelli di intelligenza artificiale generativa, ma la transizione dalla tecnologia attuale, basata su algoritmi predittivi più semplici, non è priva di ostacoli.
Le sfide tecniche e organizzative
Tra i principali problemi evidenziati vi è la difficoltà di integrare i nuovi modelli linguistici con l’infrastruttura esistente. Il codice di base rigido ed un team ingegneristico sottodimensionato hanno rallentato i progressi. Rohit Prasad, capo del team di IA generale di Amazon, ha spiegato che uno dei principali ostacoli è rappresentato dalle cosiddette “allucinazioni” dell’IA, ossia risposte errate o completamente inventate, cose assai frequenti anche nelle prime versioni di ChatGPT.
“Ridurre le allucinazioni a zero è un problema ancora aperto nell’industria, ma stiamo lavorando intensamente per risolverlo”, ha dichiarato.
La necessità di garantire una velocità di risposta elevata ed un’affidabilità costante, specialmente su scala globale, ha spinto Amazon a sviluppare modelli proprietari come i Nova e a collaborare con partner come Anthropic, azienda in cui ha investito 8 miliardi di dollari negli ultimi 18 mesi. Nonostante questi sforzi, resta la sfida di far convivere modelli probabilistici con le aspettative degli utenti, che richiedono risposte rapide e precise.
Personalizzazione e rischi
Una delle caratteristiche chiave della nuova Alexa sarà la personalizzazione. Amazon intende modellare la personalità, il tono e la voce dell’assistente per offrire un’esperienza unica e familiare agli utenti. Tuttavia, l’implementazione di queste funzioni comporta il rischio di errori su larga scala, che potrebbero danneggiare la reputazione del brand. Un ex membro del team Alexa ha sottolineato come eventuali malfunzionamenti sistematici possano rappresentare una minaccia significativa.
Monetizzazione e futuro
Nonostante Alexa sia presente in oltre 500 milioni di dispositivi, la sua monetizzazione rimane una sfida. Amazon sta valutando diverse opzioni, tra cui l’introduzione di un abbonamento o una commissione sulle vendite generate tramite l’assistente. Nel frattempo, la comunicazione con gli sviluppatori è diventata più sporadica, lasciando molti partner senza indicazioni chiare su come integrare le nuove funzionalità.
Amazon punta ad un rilancio ambizioso, ma le difficoltà incontrate dimostrano quanto sia complesso passare da un assistente vocale tradizionale a uno basato sull’IA generativa. Non resta che attendere ulteriori sviluppi per scoprire quando Alexa riuscirà a fare questo importante salto di qualità.
Apple affronta le stesse sfide
Sfide simili riguardano anche Apple che sta affrontando un processo molto simile per evolvere Siri da un modello più semplice ad uno basato su intelligenza artificiale generativa ed anche in questo caso ci sono dei ritardi significativi.
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