Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, è stato ospite del podcast “The Joe Rogan Experience“, dove ha rilasciato dichiarazioni che hanno sollevato molte polemiche. Durante l’intervista, durata oltre tre ore, Zuckerberg ha criticato apertamente Apple, accusandola di aver perso smalto in termini di innovazione e di adottare pratiche commerciali che penalizzano gli utenti.
Secondo Zuckerberg, il colosso di Cupertino avrebbe smesso di innovare davvero sin dai tempi di Steve Jobs. Zuckerberg ha espresso un’opinione critica sul ciclo di sviluppo degli iPhone:
“L’iPhone è stato inventato da Steve Jobs 20 anni fa, e ora sembra che Apple si sia seduta sugli allori. Non credo che le vendite degli iPhone stiano migliorando anno dopo anno. Anzi, penso che siano in diminuzione, e ritengo che ciò sia in parte dovuto al fatto che ogni generazione non sia molto diversa dalla precedente. Per questa ragione, le persone impiegano più tempo rispetto al passato prima di effettuare un aggiornamento. Se non fai un buon lavoro per 10 anni, prima o poi qualcuno ti supererà”.
Nonostante queste affermazioni, i numeri sembrano raccontare una storia diversa. Apple continua a registrare record di fatturato, con una capitalizzazione di mercato che ha raggiunto i 4.000 miliardi di dollari e un fatturato trimestrale che sfiora i 95 miliardi di dollari.
Zuckerberg ha poi criticato le politiche di monetizzazione di Apple, in particolare le commissioni del 30% imposte sugli acquisti tramite App Store e la strategia di vendere periferiche come gli AirPods.
“Hanno creato un prodotto eccellente come gli AirPods, ma hanno anche ostacolato l’arrivo di altri dispositivi che potessero connettersi agli iPhone nello stesso modo. In pratica, spremono i loro utenti”.
Zuckerberg non ha risparmiato critiche nemmeno all’amministrazione Biden, accusandola di aver esercitato pressioni su Meta per la rimozione di contenuti che mettevano in dubbio l’efficacia dei vaccini contro il coronavirus. Ha parlato di episodi in cui funzionari statali avrebbero perso la calma, arrivando a insultare i dirigenti dell’azienda per ottenere la censura di tali post.
“Fondi un’azienda come Meta solo se vuoi dare voce alla gente. Decidere cosa è vero nel mondo, specie quando miliardi di persone usano i tuoi servizi, è una posizione folle.”
Le osservazioni di Zuckerberg si collegano alla recente rimozione del fact-checking da Facebook e Instagram, che ha definito uno strumento “orwelliano”.
Con l’insediamento del nuovo presidente Donald Trump, i giganti della tecnologia sembrano voler stabilire un rapporto più stretto con l’amministrazione. Tra i nomi più influenti che hanno fatto visita alla residenza di Mar-a-Lago figurano Elon Musk, Sam Altman di OpenAI, Jeff Bezos di Amazon e Sundar Pichai di Google. Zuckerberg stesso ha donato un milione di dollari alla campagna di Trump, gesto replicato anche dal CEO di Apple, Tim Cook.
Zuckerberg si è detto ottimista sulla nuova presidenza, descrivendo Trump come un leader intenzionato a fare dell’America una potenza vincente. Tuttavia, queste dichiarazioni non sono prive di un fine politico, posizionando Zuckerberg al fianco di figure come Musk e Trump.
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