TikTok è nuovamente al centro di polemiche e provvedimenti drastici, ma questa volta è l’Albania a fare notizia con l’annuncio del blocco della piattaforma per un anno. La decisione è stata presa dal Primo Ministro albanese Edi Rama e trae origine da un tragico episodio avvenuto a Tirana: il quattordicenne Martin Cani è stato ucciso da un coetaneo a seguito di tensioni che, secondo le ricostruzioni, sarebbero iniziate proprio su TikTok.
L’episodio ha scatenato un acceso dibattito e il governo ha deciso di consultare insegnanti e genitori. Il risultato? Oltre il 90% dei partecipanti ha richiesto la chiusura della piattaforma. Il governo ha quindi inserito il blocco di TikTok all’interno di un piano più ampio volto a rafforzare la sicurezza nelle scuole.
Edi Rama ha commentato la decisione con durezza, affermando che TikTok affascina i giovani a scapito della loro sicurezza. La piattaforma, dal canto suo, ha respinto le accuse tramite un portavoce, sottolineando che non ci sono prove che l’autore o la vittima avessero un account TikTok e che i video incriminati fossero stati pubblicati su un’altra piattaforma.
Il blocco dovrebbe entrare in vigore nelle prime settimane del 2025, ma restano molte incertezze riguardo alla sua implementazione tecnica. Una possibilità sarebbe chiedere a Google e Apple di rimuovere TikTok dai loro store, ma questo non impedirebbe comunque l’uso dell’applicazione da parte di chi l’ha già installata. Anche soluzioni più drastiche, come un aggiornamento che renda l’app inutilizzabile, presentano problematiche significative.
Non è la prima volta che un Paese cerca di vietare l’uso di TikTok: in India, ad esempio, il social è ufficialmente bloccato, ma molti utenti continuano ad accedervi tramite VPN.
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