Negli ultimi aggiornamenti di iOS 18.1 e iOS 18.2, Apple ha introdotto nuove funzionalità legate all’intelligenza artificiale, scatenando alcune speculazioni sull’eventuale introduzione di servizi AI a pagamento. Tuttavia, il CEO Tim Cook ha smentito fermamente questa ipotesi, dichiarando che l’argomento “non è mai stato preso in considerazione” all’interno dell’azienda.
In un’intervista con Steven Levy di WIRED, Cook ha spiegato che Apple considera l’intelligenza artificiale non come un prodotto vendibile a parte, ma come una tecnologia profondamente integrata nell’esperienza utente. Ha paragonato l’AI al multitouch, la rivoluzionaria innovazione introdotta con il primo iPhone, sottolineando che entrambe sono parte integrante dell’ecosistema Apple e non funzionalità da monetizzare direttamente.
A differenza dei concorrenti, Apple non considera l’AI come un servizio autonomo, ma come un valore aggiunto disponibile esclusivamente attraverso i propri dispositivi. Per accedere a Apple Intelligence, infatti, è necessario possedere un iPhone, un iPad o un Mac compatibile. Proprio come il multitouch era gratuito ma legato all’hardware, anche l’AI di Apple è “gratuita”, ma accessibile solo a chi sceglie i prodotti della società di Cupertino.
Nonostante queste dichiarazioni, Apple Intelligence sembra essere ancora in una fase iniziale di sviluppo e, secondo alcune ricerche di mercato, non ha ancora conquistato completamente gli utenti. Tuttavia, la strategia di Apple di non monetizzare direttamente l’AI non era così scontata. Cupertino basa una parte significativa del suo successo sulla vendita degli iPhone, che generano oltre 46 miliardi di dollari di ricavi. Allo stesso tempo, i servizi, come gli abbonamenti e le commissioni sulle app, rappresentano un elemento sempre più cruciale nel modello di business dell’azienda.
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