Sei ex dipendenti di Apple sono stati incriminati per aver organizzato una frode che ha sottratto oltre 150.000 dollari all’azienda tramite un programma di beneficenza. Il caso, rivelato dall’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Santa Clara, mostra come il gruppo abbia sfruttato le politiche di donazione dell’azienda a proprio vantaggio.
Apple gestisce un programma che raddoppia le donazioni dei dipendenti verso enti di beneficenza, un’iniziativa pensata per sostenere cause meritevoli. Tuttavia, il leader del gruppo, Siu Kei Kwan, ha ideato un piano in cui cinque colleghi effettuavano donazioni a enti con cui lui era associato, come l’American Chinese International Cultural Exchange (ACICE) e Hop4Kids.
Una volta che Apple versava i fondi corrispondenti, i soldi originali venivano restituiti ai donatori, mentre il denaro della corrispondenza veniva trattenuto. Inoltre, i partecipanti hanno falsamente dichiarato le donazioni nelle loro dichiarazioni fiscali, ottenendo ulteriori benefici economici.
Tra luglio 2018 e aprile 2021, il gruppo è riuscito a raccogliere circa 152.000 dollari attraverso questo schema, oltre a dichiarare più di 100.000 dollari in donazioni fasulle per ottenere detrazioni fiscali. Insospettita dalle transazioni, Apple ha segnalato la frode alle autorità, collaborando attivamente con l’ufficio del procuratore distrettuale per smascherare il sistema.
Il procuratore Jeff Rosen ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Questo caso evidenzia il nostro impegno nel perseguire chi froda la comunità tecnologica e abusa di programmi vitali di beneficenza e risorse statali. Lodiamo Apple per essere intervenuta e aver collaborato con il nostro ufficio per smascherare questa frode così elaborata”.
I sei ex dipendenti devono rispondere di gravi accuse, tra cui furto aggravato, cospirazione per furto aggravato, falso giuramento e frode fiscale. A causa dell’entità del denaro sottratto, i sei ex dipendenti sono accusati di reati che rientrano nella normativa californiana contro i crimini commessi dai colletti bianchi.
Se condannati, rischiano pene detentive, multe salate e il risarcimento dei danni.
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