Si è aperto un nuovo fronte di tensione tra l’Unione Europea e Apple. La Commissione Europea ha annunciato di aver notificato ufficialmente all’azienda californiana la possibile violazione delle normative europee anti-geoblocco tramite i suoi Apple Media Services, che includono l’App Store, Apple Music, Apple TV+ e altre piattaforme.
Questa notifica segue un’indagine coordinata dalla Consumer Protection Cooperation (CPC), composta dalle autorità nazionali di tutela dei consumatori. La Commissione ha riscontrato diverse limitazioni nei servizi di Apple che, secondo il CPC, discriminano ingiustamente i consumatori europei in base al loro luogo di residenza.
Tra i principali problemi individuati figurano l’accesso online, le modalità di pagamento e la disponibilità delle app:
- Accesso online: gli Apple Media Services presentano interfacce diverse per ogni paese dell’UE/SEE. Gli utenti possono accedere solo alla versione associata al proprio paese di registrazione dell’account Apple, rendendo difficile qualsiasi modifica. Ciò è in contrasto con le norme europee anti-geoblocco.
- Modalità di pagamento: gli acquisti sui servizi Apple possono essere effettuati solo con metodi di pagamento emessi nel paese di registrazione dell’account, limitando la scelta dei consumatori.
- Download di app: l’App Store non consente agli utenti di scaricare applicazioni da versioni riservate ad altri paesi dell’UE/SEE, impedendo di accedere ad app specifiche quando si viaggia o si soggiorna temporaneamente in un altro stato membro.
La notifica dell’UE, che menziona genericamente gli “Apple Media Services”, comprende in realtà un’ampia gamma di piattaforme dell’ecosistema Apple, come Apple Music, Apple Podcast, iCloud, Game Center e Apple Sports.
Apple ha ora un mese di tempo per rispondere alle contestazioni del CPC e proporre soluzioni per adeguarsi alle normative. Qualora l’azienda non dovesse fornire risposte soddisfacenti, la Commissione Europea potrebbe avviare azioni coercitive nei suoi confronti.
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