Un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell’Università della California, San Diego, e pubblicato la scorsa settimana, ha esaminato l’uso dell’Apple Vision Pro in contesti sanitari, mettendolo a confronto con le prestazioni diagnostiche di un tradizionale desktop. I risultati sono promettenti e suggeriscono nuove applicazioni della tecnologia VR/AR nel campo della radiologia.
Durante lo studio, ai radiologi sono stati forniti visori Apple Vision Pro per esaminare 100 scansioni TC e rilevare la presenza di diverticolite, utilizzando l’app Visage Ease VP. I dati raccolti sono stati poi confrontati con quelli ottenuti visualizzando le stesse scansioni su un PC. Oltre alla valutazione delle prestazioni, i radiologi sono stati invitati a esprimere le loro preferenze e opinioni riguardo alla facilità d’uso dei dispositivi.
Il team di ricercatori ha rilevato che non c’erano differenze significative nelle prestazioni diagnostiche tra l’uso del visore e il PC. Questo risultato indica che il display del dispositivo è sufficientemente performante per visualizzare dettagli ad alta risoluzione, essenziali per le diagnosi in radiologia. I radiologi coinvolti hanno, inoltre, espresso un parere complessivamente positivo sull’uso del visore.
Oltre a prestazioni simili a quelle dei desktop, lo studio ha messo in luce i vantaggi offerti dall’Apple Vision Pro, tra cui la possibilità di una visualizzazione 3D immersiva e nuove soluzioni ergonomiche grazie al tracciamento oculare e dei movimenti della mano. Questi elementi fanno dei visori di nuova generazione una tecnologia promettente per molteplici applicazioni in radiologia, come la pianificazione chirurgica preoperatoria e la guida intraoperatoria, dove la realtà aumentata potrebbe diventare uno strumento essenziale.
I ricercatori hanno anche citato altre indagini che hanno esaminato l’uso dei visori VR per l’imaging medico, riportando risultati incoraggianti nella diagnosi di noduli polmonari e nell’uso di sale di lettura virtuali per la pianificazione chirurgica.
Inoltre, il tracciamento oculare, già ampiamente studiato per l’analisi dei pattern di ricerca e l’annotazione delle immagini su dispositivi desktop, potrebbe trovare nuove applicazioni con l’uso di visori come l’Apple Vision Pro. I risultati completi dello studio sono disponibili sulla rivista Journal of Imaging Informatics in Medicine.
Leggi o Aggiungi Commenti