Apple ha sorpreso tutti con l’introduzione del suo primo prodotto di spatial computing, l’Apple Vision Pro, presentato alla WWDC 2023.
A distanza di oltre un anno dall’annuncio e sei mesi dall’effettiva spedizione, l’industria tech si interroga già sul futuro di questo dispositivo rivoluzionario, soprattutto alla luce della recente presentazione degli occhiali AR di Meta, Orion.
Sebbene il prototipo di Meta sia ancora in fase embrionale, pone una domanda chiara: quale sarà il prossimo passo di Apple nell’ambito della realtà aumentata?
Secondo Mark Gurman di Bloomberg, Apple è consapevole della necessità di rivedere la propria strategia riguardo i visori AR/VR, ma non ha ancora definito chiaramente la direzione da prendere. Diverse opzioni sono sul tavolo per il futuro della linea Vision.
La strada più probabile che Apple potrebbe intraprendere è quella di espandere la gamma di visori con nuovi modelli. Un’opzione immediata è il lancio di una versione più economica dell’Apple Vision Pro, ipoteticamente chiamata Vision Air o Apple Vision, caratterizzata da display di qualità inferiore e materiali meno costosi. Questo dispositivo potrebbe arrivare sul mercato già il prossimo anno, salvo cambiamenti nei piani.
In parallelo, Apple dovrebbe lanciare una seconda generazione del Vision Pro, probabilmente dotata di un chip M5 e del supporto per Apple Intelligence. Questo modello potrebbe vantare display migliorati e un design più leggero, rispondendo così alle critiche ricevute riguardo il peso della prima generazione.
Un’opzione alternativa che Apple starebbe considerando, sempre secondo Gurman, è quella di realizzare una versione del Vision Pro che si appoggia all’iPhone per l’elaborazione e l’alimentazione. Questo ridurrebbe il peso del dispositivo, ma potrebbe apparire come una decisione bizzarra. Anche se eliminare componenti interni, come il processore e la batteria esterna, potrebbe abbassare il costo di produzione, resta da vedere se i consumatori sarebbero disposti a pagare circa 2.000 dollari per un accessorio dell’iPhone.
Oltre al prezzo, c’è anche la questione della durata della batteria. L’attuale Vision Pro, con una batteria da 35.9Wh, garantisce circa due ore di utilizzo, mentre l’iPhone 16 Pro Max, con la sua batteria da 18Wh, difficilmente potrebbe sostenere prestazioni simili per un periodo così prolungato.
Apple starebbe inoltre valutando due opzioni più “leggere”, che non prevedono l’uso di display. Una possibilità è lo sviluppo di un prodotto simile ai Ray-Ban Smart Glasses di Meta. Questi occhiali non hanno schermi integrati, ma includono microfoni, fotocamere e altoparlanti, permettendo agli utenti di interagire con assistenti AI, scattare foto e ascoltare musica.
Un’altra alternativa che Apple potrebbe esplorare è un paio di AirPods potenziate con telecamere esterne e integrazione avanzata dell’intelligenza artificiale. Questo concetto potrebbe sembrare strano, ma riflette la volontà di Apple di sperimentare nuove soluzioni per interagire con l’ambiente circostante, senza dover indossare necessariamente un visore o occhiali smart.
Tuttavia, il vero obiettivo della società sarebbe la creazione di occhiali AR completamente autonomi, dove il computer, i display, la batteria e tutti i componenti necessari siano integrati in una montatura sottile e leggera. Questo progetto, che era stato temporaneamente accantonato in favore del Vision Pro, potrebbe tornare in primo piano, soprattutto ora che Meta sembra pronta a lanciare la sua versione consumer degli occhiali Orion nel giro di tre anni.
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