Apple ha vinto la sua battaglia legale per far respingere una class action che contestava il suo “ecosistema chiuso” di app e servizi. Secondo quanto riportato da Reuters, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Richard Seeborg ha stabilito che i querelanti non hanno fornito prove sufficienti per dimostrare violazioni antitrust.
La causa sosteneva che Apple limitasse la concorrenza attraverso accordi con i browser, impedendo l’ingresso di app di terze parti nel mercato. I querelanti hanno inoltre accusato la società di utilizzare WebKit su iOS per limitare le funzionalità delle web app, scoraggiando così lo sviluppo di progressive web apps (PWAs) e relegando browser come Google Chrome e Mozilla Firefox a semplici alternative di Safari. Questo comportamento anticoncorrenziale, secondo i querelanti, porta a prezzi più alti per l’iPhone per i consumatori.
Apple, rispondendo alla causa, ha affermato che i prezzi dei suoi prodotti non sono gonfiati artificialmente, ma sono competitivi in un mercato caratterizzato da forte concorrenza.
Il giudice Seeborg ha accolto la mozione del colosso per respingere la causa, concedendo ai querelanti trenta giorni per presentare un emendamento alla denuncia.
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