Nei mesi scorsi, Elon Musk ha espresso tutto il suo disprezzo nei confronti di OpenAI in quanto l’azienda era nata senza scopo di lucro, progettata per favorire il progresso dell’umanità ma poi si è trasformata in una normale azienda tecnologica che cerca di guadagnare un sacco di soldi calpestando privacy ed ignorando quelli che potrebbero diventare degli enormi problemi per il futuro e per la sicurezza dell’umanità.
Il CEO di Tesla è stato proprio uno dei fondatori di OpenAI ma poi ha scelto di ritirarsi a causa dei rischi esistenziali derivanti da questo tipo di AI senza dovute limitazioni e regolamentazioni. Quando OpenAI ha lanciato ChatGPT 4 ed ha venduto la licenza a Microsoft ha pensato soltanto ai miliardi di dollari da incassare senza costruire un piano solido di regole e di limiti.
Elon Musk ha anche fatto causa ad OpenAI, l’azienda ha risposto dichiarando che lui volesse il controllo della società mentre Elon ribatte che era necessario per imporre delle regole e per non oltrepassare dei limiti.
Insomma è guerra aperta e, come potrete immaginare, scoprire dell’integrazione di ChatGPT in iOS è stato un duro colpo. Senza alcun tipo di filtro tra il cervello e le dita, Elon si è fiondato a pubblicare pesanti sfoghi su X.
Il CEO di Tesla vuole capire fino a che livello è stato integrato ChatGPT nel sistema operativo e se sarà possibile bloccare le sue funzionalità tramite l’Enterprise Mobility Managment, un tool messo a disposizione da Apple per i telefoni aziendali. Se le cose non dovessero andargli a genio, ha già dichiarato che i dipendenti di X, Tesla e SpaceX dovranno abbandonare iOS.
Se Apple integrerà OpenAI a livello di sistema operativo lo vieterò in tutte le mie aziende.
Nel frattempo Elon ha creato la sua AI generativa chiamata Grok che, bisogna ammetterlo, rispetta molto la privacy ed i dati degli utenti e che sta crescendo significativamente negli ultimi mesi. Grok è stata recentemente resa disponibile agli utenti abbonati ad X Premium e dopo averla provata posso dire che ancora non regge il confronto con ChatGPT ma è sicuramente un buon inizio, anche rispetto ad Apple che non è proprio riuscita a creare il suo modello di AI generativo in maniera tale da non appoggiarsi ad aziende esterne.
Chissà che in futuro Apple non decida di collaborare anche con Musk per integrare Grok in Apple Intelligence. Apple ha chiarito che le richieste verranno tutte filtrate da un Server Cloud proprietario e questo garantirà la privacy degli utenti tuttavia le nostre informazioni finiranno comunque per essere memorizzate ed utilizzate per l’addestramento di ChatGPT.
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