Apple sta contestando la multa di 1,8 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea con l’accusa di aver ostacolato la sana concorrenza da parte di servizi rivali di streaming musicale, come Spotify.
La Commissione aveva multato Apple a marzo, sostenendo che la società avesse abusato della sua posizione dominante sul mercato vietando alle app di streaming musicale di informare gli utenti di abbonamenti più economici al di fuori dell’app.
Le sanzioni dell’UE imponevano inoltre ad Apple di “rimuovere le clausole anti-steering” per le app musicali all’interno dell’Area Economica Europea (EEA). Successivamente, la società ha aggiornato le sue regole sull’App Store per consentire alle app musicali nell’EEA di informare gli utenti di altri modi per acquistare contenuti o servizi di musica digitale e di aggiungere collegamenti a siti web per l’acquisto di abbonamenti musicali digitali.
Secondo quanto riferito, Apple ha presentato ricorso presso il Tribunale Generale dell’UE in Lussemburgo per contestare la decisione di marzo. La Commissione ha comunicato ai giornalisti di essere pronta a difendere la propria decisione in tribunale.
Quando la multa è stata emessa, Apple ha affermato che la decisione era stata presa “nonostante la Commissione non sia riuscita a trovare alcuna prova credibile di danno ai consumatori”. La società ha inoltre affermato che la sentenza “ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita”.
Apple ha anche affermato che tre diversi casi collegati promossi contro di essa dalla Commissione negli ultimi otto anni non hanno trovato alcuna prova di danno ai consumatori o di comportamento anticoncorrenziale.
La multa è arriva alla fine di un’indagine di lunga durata da parte dell’UE, avviata da un reclamo di Spotify nel 2015 riguardante il trattamento riservato da Apple ai servizi di streaming musicale di terze parti sull’App Store.
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