Google ha accettato di eliminare i dati raccolti dai clienti che hanno utilizzato la modalità Incognito del browser Chrome, risolvendo una causa collettiva che è iniziata nel 2020.
La causa sosteneva che Google avesse ingannato gli utenti riguardo ai dati raccolti durante la modalità Incognito o navigazione privata, tracciando il loro utilizzo dei siti web senza il loro consenso. La società conservava dati che includevano siti web visitati, ma la scheda Incognito non rendeva questo chiaro.
La navigazione in modalità di navigazione in incognito affermava che la navigazione era “privata” e che le persone non avrebbero visto l’attività di navigazione, e sebbene fosse stato dichiarato che i siti web potevano comunque raccogliere dati, l’avviso non menzionava la raccolta di dati da parte di Google. La società ha aggiornato la formulazione della modalità Incognito nel gennaio 2024 per chiarire che Google raccoglie gli stessi dati sia nella modalità Incognito che nella modalità di navigazione standard.
Google intende distruggere “miliardi di dati” che sono stati raccolti impropriamente, oltre ad aggiornare la formulazione della modalità Incognito e disabilitare i cookie di terze parti per impostazione predefinita quando si utilizza la funzione (Google prevede di eliminare completamente i cookie entro la fine di quest’anno). L’accordo non include danni per gli utenti di Chrome, ma gli individui hanno la possibilità di presentare le proprie cause.
Un portavoce di Google ha dichiarato al Wall Street Journal che la società non ha problemi a eliminare “vecchi dati tecnici” che non erano associati a individui o utilizzati per la personalizzazione. L’accordo necessita ancora dell’approvazione finale del giudice che supervisiona il caso.
Google sta concludendo diverse cause minori mentre si scontra con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per le sue attività di ricerca e pubblicitarie. La società è stata accusata di stipulare accordi preferenziali che hanno danneggiato l’industria della ricerca e di avere troppo controllo sugli strumenti pubblicitari. La battaglia legale è in corso dallo scorso settembre, mentre la causa pubblicitaria procederà nel settembre 2024.
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