Qualche anno fa Apple ha separato iOS da iPadOS in maniera tale da diversificare lo sviluppo del sistema operativo per iPhone da quello destinato agli iPad.
In realtà i due dispositivi continuano ad essere estremamente simili, tanto che potremmo ancora definire gli iPad come una sorta di iPhone giganti, ma qualche piccola differenza c’è, come ad esempio Stage Manager, che ha leggermente avvicinato il tablet anche al mondo dei computer.
Fatto sta che ad oggi, sebbene continuino a rimanere così simili, iOS ed iPadOS sono considerati come due realtà diverse sia per Apple che per l’Unione Europea.
Cosa comporta tutto questo?
In parole povere cambia molto, anzi moltissimo. Il Digital Markets Act infatti, si applica soltanto ai servizi e alle piattaforme che vengono considerate gatekeeper, e mentre iOS lo è, senza alcun ombra di dubbio, iPadOS invece non lo è!
La piattaforma Apple destinata ai tablet non è così popolare in Europa e di conseguenza per quest’ultima l’azienda non è obbligata ad applicare tutte quelle normative che abbiamo visto nei giorni scorsi (con i vari cambiamenti spiegati in questo articolo).
iPadOS resterà esattamente lo stesso in UE
- Su iPad quindi non avremo la possibilità di installare App Store di terze parti e di scaricare applicazioni da market alternativi.
- Su iPad non avremo la possibilità di cambiare il browser predefinito
- Gli sviluppatori non potranno realizzare browser per iPad che utilizzano altri motori diversi dal WebKit (quello su cui si basa Safari)
- L’NFC resterà bloccato e non si potrà cambiare Apple Pay, il servizio di pagamento predefinito, con qualcun altro
L’unico cambiamento che coinvolgerà anche gli utenti iPad riguarda le applicazioni che raccolgono in un catalogo svariati giochi in streaming. Queste app verranno accettate anche su iPadOS.
E’ proprio per questo motivo che Mozilla si è lamentata di Apple in un recente articolo. Sebbene iOS permetterà lo sviluppo di browser alternativi basati sui propri motori, diversi dal WebKit, le aziende dovrebbero spendere tantissimi soldi per sviluppare e mantenere aggiornati molteplici versioni del browser, con e senza il WebKit, con la consapevolezza che potrebbe essere utilizzato da una cerchia molto ristretta di utenti.
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