Era il 2020 quando Epic Games ha iniziato una causa contro Apple volta a riscrivere completamente le regole dell’App Store.
La Epic Games era stufa di pagare il 30% di commissioni ad Apple sui miliardi di guadagni generati dagli acquisti in-app all’interno di Fortnite ed altri giochi e la causa si appellava all’AntiTrust per consentire l’installazione di applicazioni al di fuori dell’App Store utilizzando anche metodi di pagamento proprietari attraverso i quali gli sviluppatori potessero guadagnare senza alcuna trattenuta o commissione.
La causa verteva su 10 punti ma Apple è riuscita ad avere la meglio su 9 di questi. L’unico punto a favore di Epic Games è stato quello sulla regola “anti-steering”. Sia Apple che Epic Games hanno presentato ricorso contro questa decisione perchè da un lato l’azienda californiana desiderava vincere anche sull’ultimo punto, dall’altra Epic Games reputava assurdo l’aver vinto soltanto su un punto.
Le due società sono finite di nuovo in tribunale arrivando a quella che oggi possiamo definire la decisione finale e definitiva, sulla quale non ci potranno più essere ulteriori ricorsi. Nulla di nuovo sotto il sole: il tribunale ha continuato a ribadire quanto già affermato in precedenza: 9 punti su 10 a favore di Apple ed 1 a favore di Epic Games, quello sulla regola anti-steering.
Cos’è la regola anti-steering?
Si tratta di una regola presente nel contratto tra Apple e gli sviluppatori App Store che vieta di reindirizzare gli utenti verso siti che includono metodi di acquisto disponibili al di fuori dell’App Store, per aggirare le commissioni sulle vendite.
Dal momento che Epic Games ha vinto questa battaglia, Apple si è subito adeguata ed ha modificato l’App Store.
Adesso, in tutti gli Stati Uniti, è possibile reindirizzare gli utenti che utilizzano una determinata applicazione verso un sito esterno dal quale potranno poi acquistare un abbonamento. Apple ha già preso tutte le misure del caso, facendo apparire un messaggio che spiega bene all’utente cosa sta succedendo, ovvero che uscirà al di fuori di un ecosistema protetto dal quale è possibile richiedere anche rimborsi, annullare gli abbonamenti tramite App Store e quant’altro. Insomma sebbene adesso appaia un messaggio alquanto “intimidatorio” che invita gli utenti a non farlo, è ufficialmente possibile acquistare un abbonamento al di fuori di un’applicazione, quindi utilizzando sistemi di pagamento diversi da quelli Apple.
Tuttavia, per Epic Games si tratta soltanto di una “vittoria a metà” perchè se da un lato Apple è stata obbligata a permettere reindirizzamenti per i pagamenti, dall’altro non è obbligata a rimuovere le commissioni! L’azienda infatti ha applicato tassi di commissioni che vanno dal 12% al 27% anche sugli acquisti che avvengono al di fuori di App Store.
La stessa Apple tuttavia, afferma che sarà molto più difficile tracciare gli acquisti che avvengono fuori da App Store e che in molti casi sarà addirittura impossibile, quindi gli sviluppatori potrebbero trovare delle scappatoie per non pagare queste commissioni ma il contratto aggiornato imporrebbe a quest’ultimi di presentare un resoconto con tutti gli acquisti avvenuti con il proprio sistema di pagamento esterno in modo tale da calcolare le commissioni, mese per mese.
Apple vs Epic Games… è davvero finita?
Sembrerebbe di no. Di sicuro non si tornerà ad analizzare i 10 punti messi in discussione da Epic Games ma Apple ha un ultimo sassolino nella scarpa che vuole assolutamente togliersi. La causa tra le due società è costata quasi 83 milioni di dollari ad Apple (e probabilmente altrettanti per la controparte), tra avvocati e spese varie.
Dal momento che apple ha vinto 9 punti su 10 ha deciso che spetta ad Epic Games pagare il 90% di questa somma.
Gli sviluppatori di Fornite avevano precedentemente accettato di risarcire i danni qualora avessero perso la causa ed ora che il dado è tratto Apple ha chiaramente presentato il conto.
Ad oggi al tribunale spetta quest’ultimo compito di esaminare la richiesta di Apple.
E in Europa?
Se negli Stati Uniti Apple è riuscita a vincere, apportando soltanto questa semplice modifica, in Europa le cose andranno diversamente. Attraverso la legge del DMA, Apple è già stata individuata come un gatekeeper e quindi dovrà obbligatoriamente consentire l’installazione di App Store alternativi, dai quali poi si potranno utilizzare anche metodi di pagamento alternativi e quindi avere zero commissioni sulle vendite.
L’AntiTrust europeo è decisamente più severo rispetto a quello americano ma Apple sta ancora cercando in tutti i modi di sottrarsi a questa decisione. L’ultima trovata è quella di dividere l’App Store in due per evitare questo tipo di obblighi ma ne parleremo meglio in un articolo dedicato.
Leggi o Aggiungi Commenti