Apple ha lanciato una sfida legale contro il Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea a novembre, sostenendo che la Commissione Europea abbia commesso un errore nell’affermare che esista un solo App Store, quando in realtà ce ne sono cinque.
Il DMA è un tentativo dell’Unione Europea di livellare il campo di gioco e aumentare la concorrenza riducendo il dominio delle grandi aziende tecnologiche. Con Apple nel mirino, il produttore dell’iPhone ha intrapreso molteplici azioni per cercare di ridurre l’impatto che le regole hanno sul suo business.
Secondo un ultimo rapporto, sembra che l’azienda abbia preso posizione contro il trattamento dei suoi mercati digitali da parte della Commissione Europea, trattandoli come una singola piattaforma.
Apple ha presentato la sua sfida legale a novembre, ma i dettagli della denuncia non sono stati resi pubblici all’epoca. L’8 gennaio ne sono stati rivelati.
La Commissione ha commesso “errori materiali di fatto”, sostiene Apple nel suo ricorso alla Corte Generale Europea, riporta Reuters. Questi errori includono la conclusione “che i cinque App Store dell’azienda siano un unico servizio di piattaforma centrale.”
I cinque store di Apple coprono iPhone, iPad, Mac, Apple TV e Apple Watch, sostiene l’argomento, con ciascuno che serve una piattaforma e un dispositivo specifici.
Sotto il DMA, la società sarebbe obbligata a consentire a terze parti di aprire i propri marketplace di app sull’hardware di Apple, un potenziale punto dolente per le future finanze del colosso di Cupertino. Insistendo sul fatto che ciascun App Store sia separato, Apple avrebbe maggiori possibilità di ridurre il conteggio degli utenti per ciascuno e escluderli dall’intervento del DMA.
Questa non è la prima volta che Apple tenta una mossa del genere per cercare di aggirare il DMA. A novembre, ha tentato di dire all’UE che Safari è costituito da tre browser diversi, sebbene abbia trovato terreno più solido dichiarando di gestire cinque sistemi operativi distinti.
Apple si è anche lamentata della designazione di iMessage come servizio di comunicazione interpersonale indipendente dal numero (NIICS) da parte della Commissione, che ha portato a un’indagine per stabilire se il servizio debba anch’esso affrontare le regole del DMA.
Il produttore dell’iPhone sostiene che la designazione NIICS non si applica, poiché non addebita costi per il servizio, né lo monetizza attraverso la vendita di hardware, nessuna attività di marketing o attraverso l’elaborazione di dati personali.
Apple ha ottenuto un iniziale sollievo dal DMA a settembre, sostenendo che iMessage non fosse abbastanza grande da essere classificato come un servizio gatekeeper. I funzionari dell’UE hanno da allora cercato di determinare se le regole si applichino effettivamente alla piattaforma di messaggistica.
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