Apple è al centro di una nuova causa collettiva intentata dai clienti di Venmo e Cash App, che accusano l’azienda di aver imposto tariffe di trasferimento elevate tra portafogli mobili. La questione si complica ulteriormente con l’ingresso in gioco delle criptovalute.
Secondo quanto riportato da Reuters, la causa collettiva, presentata lunedì, sostiene che Apple abbia abusato della sua posizione di mercato per limitare la concorrenza nel settore dei pagamenti peer-to-peer su dispositivi mobili. Questo comportamento avrebbe portato i consumatori a pagare prezzi in rapida inflazione.
La causa, presentata da quattro consumatori di New York, Hawaii, Carolina del Sud e Georgia presso il tribunale federale di San Jose, California, afferma che Apple ha violato le leggi antitrust statunitensi tramite accordi con Venmo di PayPal (PYPL.O) e Cash App di Block (SQ.N).
Il fulcro della denuncia è l’azione di Apple nel bloccare alcuni portafogli di criptovalute dall’App Store, un atto che, secondo gli accusatori, ha soffocato la concorrenza. Di conseguenza, ciò ha permesso l’esistenza e l’aumento delle tariffe di trasferimento tra i portafogli digitali su iPhone, senza lasciare alternative ai consumatori.
La causa mira anche a obbligare Apple a permettere l’uso di portafogli di criptovalute precedentemente esclusi, mentre richiede un intervento giudiziario per costringere la società a separare o cedere la sua attività Apple Cash. Questo, secondo i querelanti, è necessario per prevenire ulteriori danni ai consumatori, inclusi i ricorrenti, nel mercato dei pagamenti peer-to-peer su iOS.
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