Il nuovo chip M3 Pro di Apple, presente nei modelli MacBook Pro da 14 e 16 pollici, presenta una larghezza di banda della memoria ridotta del 25% rispetto ai chip M1 Pro e M2 Pro utilizzati nei modelli equivalenti delle due generazioni precedenti.
Basato sulla più recente tecnologia a 3 nanometri e dotato di una nuova architettura GPU, la serie di chip M3 rappresenta, secondo quanto riferito, l’evoluzione più veloce ed efficiente dal punto di vista energetico del chip Apple Silicon fino ad oggi. Ad esempio, il MacBook Pro da 14 e 16 pollici con chip M3 Pro è fino al 40% più veloce rispetto al modello da 16 pollici con M1 Pro, come affermato da Apple.
Tuttavia, secondo le specifiche hardware fornite da Apple, il SoC M3 Pro presenta una larghezza di banda della memoria di 150GB/s, rispetto ai 200GB/s dei precedenti M1 Pro e M2 Pro. Per quanto riguarda l’M3 Max, Apple afferma che è in grado di raggiungere “fino a 400GB/s”, il che indica che l’M3 Max con CPU a 14 core e GPU a 30 core ha solo 300GB/s di larghezza di banda della memoria, mentre l’equivalente M2 Max con CPU a 12 core e GPU a 30 core aveva una larghezza di banda di 400GB/s, proprio come la sua versione più potente con CPU a 12 core e GPU a 38 core.
È interessante notare che Apple ha anche modificato i rapporti dei core del chip M3 Pro di fascia alta rispetto al suo diretto predecessore. L’M3 Pro con CPU a 12 core ha 6 core di prestazioni (contro gli 8 core di prestazioni del M2 Pro a 12 core) e 6 core di efficienza (contro i 4 core di efficienza del M2 Pro a 12 core), mentre la GPU ha 18 core (contro i 19 del chip M2 Pro equivalente).
Inoltre, sebbene il Neural Engine a 16 core del chip M3 abbia lo stesso numero di core di quello presente nel chip A17 Pro basato su 3nm dell’iPhone 15 Pro a settembre, risulta più debole sulla carta in termini di throughput massimo raggiungibile, misurato in trilioni di operazioni al secondo (TOPS).
Secondo Apple, il Neural Engine M3 è in grado di raggiungere 18 Tops, mentre il Neural Engine A17 Pro raggiunge 35 Tops. È difficile dirlo con certezza, ma è possibile che l’iPhone 15 Pro richieda un Neural Engine più performante per funzionalità come la fotografia computazionale e il Face ID, mentre l’M3 può compensare in altre aree utilizzando i suoi core GPU aggiuntivi.
Prese insieme, al momento non è chiaro quale differenza reale queste modifiche apportino alle prestazioni dell’M3 quando confrontate con i precedenti chip in vari scenari di utilizzo, soprattutto considerando che i processori più recenti includono la nuova tecnologia di allocazione della memoria Dynamic Caching, che garantisce che venga utilizzata solo la quantità esatta di memoria necessaria per ciascuna attività.
Questa mancanza di trasparenza è particolarmente evidente dato che Apple ha scelto di confrontare i suoi nuovi chip M3 Pro e M3 Max con gli M1 Pro e M1 Max, piuttosto che con le varianti M2 equivalenti che hanno debuttato nei MacBook Pro da 14 e 16 pollici a gennaio. Speriamo di saperne di più nel tempo quando saranno disponibili i primi benchmark approfonditi di terze parti.
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