Oggi, Epic Games ha presentato una petizione alla Corte Suprema, chiedendo essenzialmente di prendere una decisione nella sua battaglia legale in corso con Apple.
Dopo aver perso un appello all’inizio dell’anno, la Corte Suprema rappresenta l’ultima speranza per Epic Games. Infatti, nel mese di aprile 2023, la Corte d’Appello del Nono Circuito ha confermato la decisione del tribunale di primo grado, stabilendo che le regole dell’App Store di Apple non infrangono le leggi antitrust, impedendo l’accesso a mercati di terze parti.
Dal 2020, Epic spinge per una sentenza che le consentirebbe di bypassare l’App Store, proponendo le sue applicazioni direttamente agli utenti attraverso metodi come sideloading o tramite uno store alternativo. Tuttavia, finora, i suoi argomenti legali non hanno trovato successo. L’obiettivo finale di Epic è vendere beni digitali, come skin per Fortnite, senza dover cedere ad Apple una commissione del 30% sulle vendite.
All’interno di Fortnite, Epic propone anche beni digitali, come abiti, che gli utenti possono acquistare. Nonostante l’enorme investimento di Epic nello sviluppo di Fortnite e dei suoi contenuti aggiuntivi, Apple non ha contribuito in alcun modo. Tuttavia, Apple ha imposto ad Epic di utilizzare il suo sistema di pagamento in-app, prelevando una commissione del 30% su ogni acquisto effettuato dagli utenti iPhone direttamente da Epic.
Nella sua petizione di 488 pagine, Epic elenca diverse ragioni per cui la Corte Suprema dovrebbe esaminare il caso, sottolineando gli errori commessi dai tribunali inferiori e l’importanza del caso stesso. Qualsiasi modifica significativa all’App Store avrebbe ripercussioni su centinaia di migliaia di sviluppatori.
La Corte Suprema potrebbe decidere di non prendere in considerazione il caso di Epic, dato che ogni anno accetta solo una piccola frazione delle cause che le vengono proposte.
Quando la Corte d’Appello del Nono Circuito ha emesso la sua decisione, ha confermato la sentenza del tribunale di primo grado, compreso l’obbligo per Apple di permettere agli sviluppatori di indirizzare i clienti verso opzioni di acquisto al di fuori dell’App Store. Apple, ovviamente, non è favorevole a queste modifiche e quindi anche lei potrebbe chiedere alla Corte Suprema di pronunciarsi su quella parte del caso.
Apple aveva 90 giorni, a partire dalla sentenza d’appello di luglio, per decidere se presentare una petizione alla Corte Suprema. Al momento, la società non ha ancora intrapreso azioni in tal senso e non ha raggiunto il limite dei 90 giorni. Allo scadere di questo termine, Apple dovrà decidere se rivolgersi alla Corte Suprema o attuare le modifiche all’App Store come ordinato.
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