WhatsApp sta comunicando agli utenti, tramite la sua app mobile, un aggiornamento alle norme sulla privacy. Questo documento, creato dalla piattaforma proprietaria di Meta, dettaglia come i dati degli utenti vengano gestiti e con quale intento.
L’aggiornamento, seppur modesto, risulta di grande utilità. In particolare, WhatsApp ha delineato per gli utenti europei la giustificazione legale che sta alla base dell’utilizzo di specifici dati e gli scopi connessi. In altre parole, in conformità al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali (noto anche con l’acronimo inglese GDPR), WhatsApp ha reso più chiari i propri “interessi legittimi” riguardanti il trattamento dei dati utente.
Per “interessi legittimi” s’intende il trattamento dei dati finalizzato all’adempiere di “responsabilità correlate all’attività aziendale”, come spiega la Commissione Europea in una sezione dedicata.
Un esempio fornito dalla stessa Commissione Europea rende questa nozione più comprensibile:
“La tua azienda/organizzazione ha un interesse legittimo quando il trattamento avviene all’interno di una relazione con il cliente, quando si trattano dati personali per attività di marketing diretto, per prevenire frodi o per garantire la sicurezza della rete e dei dati dei sistemi informatici aziendali”.
Alla luce di quanto detto, le spiegazioni fornite da WhatsApp acquistano maggiore chiarezza. L’azienda, infatti, ha specificato che in virtù dei suoi interessi legittimi, sfrutta i dati degli utenti per due finalità.
Innanzitutto, per il perfezionamento dell’applicazione. Pertanto, i dati relativi al modo in cui gli utenti interagiscono con l’applicazione e le sue funzionalità vengono considerati.
La seconda ragione riguarda la tutela degli utenti, basata ad esempio sulla “segnalazione da parte degli utenti per rilevare e rispondere a comportamenti inappropriati”.
In ogni caso, WhatsApp ha rassicurato che l’integrità della crittografia end-to-end rimane intatta; conseguentemente, il contenuto dei messaggi rimane al riparo da possibili intercettazioni, anche da parte di WhatsApp stessa.
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