The Information ha riportato la notizia secondo la quale Apple sarebbe riuscita a sfruttare la sua influenza contrattuale per siglare un accordo senza precedenti con TSMC, l’azienda che si occupa della realizzazione di tutti i chip inclusi nei suoi smartphone (e non solo).
Gli iPhone 15 Pro saranno i più potenti di sempre e lo stesso poi succederà agli M3: sebbene questa sia una frase ormai ridondante poichè viene ripetuta ogni anno, questa volta ci sarà un effettivo e sostanziale incremento delle prestazioni perchè il chip A17 sarà il primo ad essere costruito con un processo produttivo a 3 nanometri. Questa novità comporterà un’ulteriore densità di componenti, minor consumo energetico e, soprattutto, la possibilità di incrementare il numero di transistor per millimetro quadrato. Ciò consentirà la creazione di System-on-Chip (SoC) con un numero di core e moduli ancora più elevato.
Il nuovo contratto tra Apple e TSMC è basato su volumi davvero massicci. L’azienda di Cupertino ha scelto la taiwanese come unico fornitore di Chip e questo gli ha permesso di considerevoli somme. TSMC infatti, ha promesso che si farà carico dei costi legati ai chip difettosi dei processori.
Facciamo un passo indietro per una migliore comprensione
La produzione di un processore comporta la realizzazione di “die” (ovvero singoli circuiti) su un wafer di silicio. Questi die possono essere perfetti, avere piccoli difetti o essere completamente non funzionanti. Di solito le aziende acquistano gli interi wafer e non i singoli chip, di conseguenza si ritrovano con alcuni processori funzionanti ed utilizzabili ed altri chip difettosi che non possono essere utilizzati negli smartphone.
L’ordine massiccio effettuato da Apple sembra essere così importante che TSMC riuscirà ad evitare di addebitargli i die difettosi. Questo è un risultato davvero significativo considerando che, al momento, il processo produttivo a 3 nanometri di TSMC ha un’efficienza di circa il 70-80%. Questo significa che su un intero wafer, circa 1 processore su 5 non funziona perfettamente e non può essere utilizzato.
Questa percentuale è destinata a migliorare nel corso dell’anno ma comunque la scelta di non addebitarli ad Apple comporta un risparmio considerevole se rapportato agli enormi volumi di produzione.
Apple è di gran lunga il cliente più importante di TSMC e rappresenta circa il 25% del suo intero fatturato.
L’azienda di Tim Cook si è mostrata particolarmente furba nell’effettuare quest’ordine ed è una cosa che non possiamo fare a meno di considerare.
Apple infatti, ha ordinato così tanti chip da sfruttare completamente la capacità produttiva di TSMC, monopolizzando la produzione di chip a 3 nanometri per circa 1 anno.
Ne consegue che TSMC non sarà in grado di soddisfare le richieste di nessun altra azienda e quindi tutti i concorrenti dovranno accontentarsi di un processore meno moderno e meno performante di quello a 3 nanometri oppure rivolgersi a Samsung che però, al momento, ha un’efficienza produttiva assai inferiore al 70% il che si traduce in costi molto più alti.
Nonostante possa sembrare un’offerta particolarmente generosa da parte di TSMC al suo cliente di maggior spicco, è importante considerare le implicazioni future. TSMC sta investendo ingenti somme nella costruzione di una nuova fabbrica in Arizona e, nel frattempo c’è anche Intel che sta avanzando con il suo processo produttivo a 3 nanometri, anticipando Apple sui nodi più evoluti come l’A18 e l’A20. TSMC utilizzerà quindi gli investimenti di Apple per riuscire a progredire e fare meglio di Intel al fine di non essere superata negli anni e rimanere sempre sulla cresta dell’onda.
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